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Meta, multa da 1,2 miliardi di euro per violazione di dati personali secondo norme Ue

by Andrea Grieco
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Roma, 22 mag – Ennesima sentenza contro le azioni di Meta in materia di gestione dei dati personali. La multinazionale amministrata da Mark Zuckerberg è stata condannata a pagare una multa record di 1,2 miliardi di euro (corrispondenti a circa 1,29 miliardi di dollari) per aver violato il Gdpr, Regolamento generale sulla protezione dei dati dell’Unione europea, secondo il Dpc, l’autorità irlandese indipendente responsabile della tutela del diritto fondamentale delle persone nell’Ue alla protezione dei propri dati personali. Il caso riguarda il coinvolgimento di Facebook nella sorveglianza di massa da parte delle agenzie di intelligence anglo-americane, rivelata dal whistleblower statunitense Edward Snowden.

Meta pronta al ricorso

L’azienda ha annunciato la volontà di effettuare il ricorso alla decisione dell’organo: ”Ricorreremo in appello contro la sentenza, compresa la multa ingiustificata e non necessaria, e chiederemo una sospensione degli ordini in tribunale”, fanno sapere in una nota Nick Clegg, presidente Affari Globali di Meta, e Jennifer Newstead, Responsabile Legale. Gli stessi portavoce hanno inoltre sottolineato: ”Migliaia di aziende e organizzazioni si affidano alla possibilità di trasferire dati tra l’Ue e gli Usa per operare e fornire servizi quotidiani. Non si tratta delle pratiche di privacy di una sola azienda: c’è un conflittofondamentale tra le norme del governo statunitense sull’accesso ai dati e i diritti di privacy europei, che i responsabili politici dovrebbero risolvere in estate”.

Ennesimo caso di violazione di dati personali

La gestione dei dati personali da parte di Meta, proprietaria di alcuni tra i più importanti social network come FacebookInstagram e WhatsApp, è stata spesso al centro del dibattito per i molti lati oscuri e l’assenza di normative stabilite da parte dell’azienda americana. Numerosi sono stati gli scandali che hanno investito la società nel tempo, come l’ultimo per eco mediatico in seguito alle rivelazioni di Edward Snowden o il terremoto creato dallo scandalo Cambridge Analytica nel 2018, ma l’ultima condanna mostra che poco è cambiato, il business dei dati personali rimane ancora uno dei maggiori per Meta.

Andrea Grieco

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2 comments

Germano 22 Maggio 2023 - 3:43

La multa dovrebbe essere elargita ai servi cretini che usano le fandonie di Facebook, Istagram e Meta, che hanno permesso a questo segaiolo criminale di diventare multimilionario dandogli poteri di dominio come a tutti quelli della sua setta satanica.

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fc 22 Maggio 2023 - 3:56

Oramai il danno è fatto e la multa una carezza.

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