Milano, 5 mar – Al Politecnico di Milano c’è chi tifa per parlare di gender e di tematiche Lgbt ai bimbi e promuove eventi ad hoc sull'”animazione” arcobaleno che adesso a tanto di moda (alla faccia di questa discriminazione diffusa capillarmente ovunque!).
Politecnico di Milano: “Gender ai bimbi, si può”
“Parlare di identità di genere e orientamento sessuale ai bambini sembra una sfida impossibile. PoliEdro ti invita a scoprire come i cartoni animati stiano includendo sempre più queste tematiche, raccogliendo consensi tra i genitori e spopolando tra i più piccini e non solo”: questa è la descrizione dell’evento online, reperibile su Facebook, che si terrà – rigorosamente da remoto – il prossimo 10 marzo. A promuovere tale evento è l’associazione PoliEdro, organizzazione di studenti del Politecnico di Milano che da quasi dieci anni si occupa delle tematiche Lgbt attraverso dibattiti e conferenze.
“Spopolando tra i più piccini”?
L’iniziativa, realizzata con il contributo del Politecnico di Milano, pretende insomma di approfondire come l’animazione Lgbt si stia diffondendo e raccogliendo consensi tra grandi e piccini. Che alcuni grandi vedano entusiasticamente l’inserimento di personaggi gender fluid, gay, lesbiche e chi più ne ha più ne metta, è chiaro: che i bambini ne siano entusiasti come definisce l’evento è meno certo. Anzi, ad oggi non sappiamo niente di ciò che un prodotto per bambini produca a livello di divertimento nei consumatori finali del prodotto perché essendo minori, in effetti, non decidono loro a tutto tondo sugli spettacoli a cui assistono. La sensazione generale è che ai bimbi non interessi granché. Ma è chiaro che invece a Disney, Pixar e chi più ne ha più ne metta questo “mercato” interessi, eccome. L’arcobaleno vende bene e a giudicare dalle sponsorizzazioni di un Gay pride importante come quello di Milano, la cosa è stata recepita da molte altre multinazionali. Curioso come una comunità, come quella Lgbt, che costantemente lancia l’allarme sulla violenza discriminatoria che riceve, sia però appoggiata dai colossi dell’entertainment. Così “sdoganata” che in un istituto come il Politecnico di Milano si tengono incontri su come “indottrinare” meglio i bimbi.
Ilaria Paoletti
4 comments
Non dobbiamo lamentarci se non sappiamo più costruire ponti, ferrovie, o almeno palazzi decenti: al politecnico ci si ingegna soltanto su come far diventare froci i bambini.
A frosci.
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