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“Mio padre, la Decima e la militanza fascista”: Walter Chiari nello strepitoso racconto del figlio

by Eugenio Palazzini
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walter chiari, uomo

Roma, 3 lug – “Cosa mi ha insegnato mio padre? A essere libero”. Così Simone Annicchiarico, figlio di Walter Chiari (pseudonimo di Walter Michele Armando Annicchiarico), parla al Corriere della Sera del più grande insegnamento ricevuto da suo padre. Ma non solo, perché l’intervista sul grande attore italiano è tutta da gustare, soprattutto la parte in cui il conduttore televisivo si sofferma sulle idee politiche del padre. Non rivela particolari segreti, la visione del mondo di Walter Chiari era già nota, ma rivela dettagli decisamente interessanti. Vale allora la pena riprendere alcuni passaggi di quanto affermato al Corsera da Simone Annicchiarico.

La Decima Mas e quell’ironia fino all’ultimo: Walter Chiari nel racconto di suo figlio

“Era nato nel 1924, prima dell’entrata in guerra diceva che si viveva bene, era il rimpianto di una giovinezza felice e avventurosa. Sua madre, cioè mia nonna, era fascista. Walter è un nome tedesco che vuol dire condottiero del popolo, il fratello di papà si chiamava Benito”. E alla fine degli spettacoli “mio padre diceva”, rivolgendosi al pubblico: “Un saluto alla prima fila e alla decima. Lui nella Decima Mas durante il fascismo aveva militato davvero. Dopo, non sopportò l’egemonia culturale della sinistra. Ma lo ricordo quando mi diceva, Simone, non hai capito che io sono più a sinistra di tutti, era solidale, siamo tutti uguali, diceva”.

Nell’intervista, il 52enne Simone, si sofferma poi sul prezzo pagato dal padre, a causa dell’egemonia culturale dei rossi. “Non in carriera, Ugo Gregoretti e alcuni Teatri Stabili di sinistra si innamorarono di mio padre. Ma di fatto l’intellighenzia aveva un complesso d’inferiorità e godeva nel vedere certi idoli cadere. Papà i libri li divorava, si era fabbricato da solo una cultura. In un certo senso l’egemonia comunista la pagò con la galera”.

Personaggio incredibile, Walter Chiari. Sulla sua tomba, d’altronde, fece scrivere: “Amici non piangete: è solo sonno arretrato”. Il figlio però, quella frase non l’ha mai letta: “Me l’hanno riferito ma io non ci sono mai andato, era stato un patto tra noi. Era fatto così. Quando morì sua madre, che aveva 84 anni ed era zoppa, lo chiamai costernato, papà com’è successo? Mi disse che si era iscritta a una gara di motocross a Barletta, all’ultima curva era caduta. Morta sul colpo senza soffrire. Tutta una balla. Scoppiai a ridere, quel giorno mi tolse la paura della morte”. Una vita di burle e avventure, da uomo libero, fino all’ultimo.

Eugenio Palazzini

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2 comments

fc 4 Luglio 2023 - 9:04

Come tutti i piccoli grandi decadenti è degno della Vs. nota e non solo.

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Walter Chiari nello strepitoso racconto del figlio - Charotar Hub 7 Luglio 2023 - 7:15

[…] Walter Chiari nello strepitoso racconto del figlio […]

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