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Miozzo (Cts) se la prende coi giovani: “Se non vanno a scuola, poi non dovrebbero essere liberi di andare al bar”

by Alessandro Della Guglia
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Miozzo, Cts

Roma, 2 nov – “Se un ragazzo non va a scuola, poi non dovrebbe nemmeno essere libero di andare al centro commerciale o di incontrarsi al bar con gli amici, che restano aperti fino alle 18. Trovo che questi indirizzi eterogenei non sono corretti, occorre invece un’impostazione omogenea in tutto il paese”. E’ quanto dichiarato da Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts), parlando delle misure che a suo avviso dovrebbe adottare il governo per contrastare il coronavirus. Medico, classe 1953, Miozzo ha così trovato il modo per bacchettare i giovani. Ormai per gli allarmisti che invocano la chiusura totale del Paese sono loro il nemico pubblico numero uno. Sembra quasi che dalle parti del Cts alberghi una sorta di livore, un’invidia nei confronti dei ragazzi.

L’assurdo invito a rinchiudere in casa i giovani

A tal punto che qualcuno arriva persino a invocare di impedire loro persino di “incontrarsi al bar”, cosa che oltre ad essere un’indicibile limitazione della libertà di movimento è pure un’assurdità, visto che i bar sono tenuti a rispettare il protocollo anti-Covid. Secondo il 67enne Miozzo un adolescente cosa dovrebbe fare altrimenti? Non può giocare a calcetto, non può farsi una nuotata in piscina, non può andare in palestra, non può praticare sport. Dunque? Dovrebbe rinchiudersi in una stanza in modalità hikikomori? Suvvia.

Eppure lo stesso coordinatore del Cts non sbaglia quando afferma che la scuola non è di per sé un grosso problema, rappresentando un rischio “calcolato e monitorato”, perché “nelle ore scolastiche gli studenti e i professori sono obbligati a seguire dei comportamenti”. A suo avviso però “i rischi sono indubbiamente maggiori all’esterno, prima e dopo la scuola, perché è fuori la scuola che le comunicazioni sono superflue, superficiali e viziate dai social media”. Già, ad esempio una delle dichiarazioni più superficiali che abbiamo letto sinora è la sua, relativamente al non consentire ai giovani di frequentare i bar.

Alessandro Della Guglia

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4 comments

Miozzo (Cts) se la prende coi giovani: “Se non vanno a scuola, poi non dovrebbero essere liberi di andare al bar” - Citytaly 2 Novembre 2020 - 5:36

[…] Miozzo (Cts) se la prende coi giovani: “Se non vanno a scuola, poi non dovrebbero essere liberi di… proviene da Il Primato […]

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Pino 2 Novembre 2020 - 7:28

Non bisogna giudicare dall’aspetto (anche se da pesce morto) perché basta ascoltare le stronzate che dice per capire che quella cosa con la maglietta con tutti gli stemmini è soltanto una testa di cazzo.
Scusatemi per il linguaggio iperrealista.

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Il Cts invoca la “batosta” di Natale: “Sanzioni severe contro gli assembramenti” - 22 Novembre 2020 - 5:23

[…] coordinatore del Cts siamo abituati, d’altronde sempre lui a inizio novembre se ne uscì con una bacchettata surreale ai giovani: “Se un ragazzo non va a scuola, poi non dovrebbe nemmeno essere libero di andare al centro […]

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Il Cts invoca la “batosta” di Natale: “Sanzioni severe contro gli assembramenti” - Citytaly 22 Novembre 2020 - 5:38

[…] coordinatore del Cts siamo abituati, d’altronde sempre lui a inizio novembre se ne uscì con una bacchettata surreale ai giovani: “Se un ragazzo non va a scuola, poi non dovrebbe nemmeno essere libero di andare al centro […]

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