Roma, 8 set – “Niente tamponi gratuiti ai no vax, anzi ci vuole il green pass estesissimo“: così il professor Sergio Abrignani, membro del Cts, condanna senza appello chi non vuole farsi il vaccino. La Lega come è noto chiede che il governo metta i tamponi gratis – lo stesso fa Confindustria, nel senso che non vuole pagarli ai lavoratori – ma l’immunologo dell’Università di Milano (intervistato da Open) boccia la proposta. Anzi, Abrignani si spinge ben oltre: per lui meglio dell’obbligo vaccinale è il green pass “estesissimo”. Insomma, l’obbligo di certificazione verde praticamente per continuare a vivere costringerebbe chi non si è ancora vaccinato a farlo.

Abrignani: “No ai tamponi gratis per i no vax, sono come gli evasori fiscali”

Stiamo incentivando chi può e deve vaccinarsi a non farlo. Ho sempre paragonato i no vax a degli evasori fiscali, soggetti con poco senso civico che mettono in pericolo il sistema dell’intera collettività”, dice Abrignani. “Con una proposta simile – sostiene – stiamo applaudendo alla loro sciaguratezza fornendo un’alternativa alla strada più corretta da seguire”. “Aiutare milioni di persone che invece potrebbero vaccinarsi senza problemi e che non si preoccupano di essere portatori di rischi gravi per sé stessi e per gli altri non può essere la prerogativa di questi tempi. Si pagassero loro gli strumenti con cui decidono di dire no alla protezione anti Covid“, è la dura condanna dell’esperto.

L’esperto è convinto: meglio dell’obbligo vaccinale è il green pass “estesissimo”

A sentire Abrignani, insomma, ci viene da pensare che sia contrario anche al prezzo calmierato dei tamponi: lui vuole che la gente si vaccini, punto. E per chi sceglie di farsi il tampone ogni 48 ore per ottenere il green pass non ci deve essere alcuno sconto. Anzi, su questo punto, la proposta di Abrignani fa paura: meglio dell’obbligo vaccinale sarebbe il green pass “estesissimo”. L’esperto infatti ritiene che vista la situazione – tot persone ancora non vaccinate ma la necessità di arginare le varianti del virus – neanche l’obbligo vaccinale può essere la soluzione migliore. “Cosa dovremo fare poi? Mandare a più di 4 milioni di italiani infermieri e carabinieri davanti casa? Chi non vuole vaccinarsi troverà il modo di non farsi trovare o non aprire. I numeri cominciano a rendere tecnicamente impraticabile anche questa strada”, sostiene.

“Serve certificazione verde obbligatoria ovunque”

Ecco perché, a detta del componente del Cts, ci vuole il green pass obbligatorio praticamente ovunque tranne che negli ospedali e in casa propria. “Nei supermercati, nei mezzi pubblici, in ufficio. In tutti i posti al chiuso che prevedano la presenza di più di una persona“. In un quadro simile, i tamponi gratis non sarebbero utili alla causa, anzi. “I rapidi e i salivari attualmente validi per ottenere il green pass presentano un’efficacia intorno al 60%-70%, certo meglio di niente ma devono essere strumenti di attesa prima della somministrazione (del vaccino, ndr) e non certo l’alternativa”.

Insomma, l’auspicio è che il governo non ascolti la “dritta” di Abrignani e di chi come lui è per l’obbligo di green pass totale. Anche se, vista l’enorme difficoltà a cui andrebbe incontro il governo – sempre se riuscisse a far votare la legge – con l’obbligo vaccinale (e l’assunzione di responsabilità che comporta), il green pass “estesissimo” sembrerebbe (purtroppo) più fattibile.

Adolfo Spezzaferro

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