Novara, 23 apr — Primi effetti della sorveglianza diffusa richiesta dalle sempre più contorte norme anti-contagio, con studenti e genitori e presidi chiamati a sostituirsi alle forze dell’ordine e a vigilare sul rispetto di decreti-legge e Dpcm: a farne le spese, in questo caso, un’insegnante del licelo Antonelli di Novara, la quale più volte si sarebbe rifiutata di indossare la mascherina in classe durante le ore di lezione.
Sospesa la prof che non indossava la mascherina in classe
A settembre addirittura erano intervenuti i carabinieri fuori dalla scuola. Ed ora arriva pure la sospensione, nel corso di un procedimento disciplinare aperto dalla dirigente scolastica, nelle more del ritorno degli studenti in classe in presenza — come previsto, sia pure in modalità contingentata, dal recente decreto Riaperture.
A settembre intervennero i carabinieri
Il procedimento disciplinare era scattato quando la preside, nel settembre 2020, aveva chiamato i carabinieri, proprio perché la docente si era rifiutata di indossare la mascherina in classe. In quel caso, le forze dell’ordine intervenute avevano tentato di convincere la donna a indossare il dispositivo, e solo dopo un convulso conciliabolo la situazione era tornata alla calma. Nel pomeriggio, visto il comprensibile trambusto e la agitazione seguita, la preside aveva preferito avvertire i genitori dei ragazzi presenti a scuola, al fine di evitare che la situazione potesse degenerare e che si potesse diffondere il panico.
Clima incandescente
A dire il vero, la situazione non si era propriamente calmata e i genitori in quel frangente avevano sollevato interrogativi, dubbi e polemiche. Tanto che, nei giorni seguenti, all’indirizzo della scuola e della dirigente erano giunti messaggi anonimi di minaccia e di intimidazione. Proprio per questo, alla luce di una vicenda sempre più incandescente, la dirigente aveva formalizzato il procedimento disciplinare avanti la competente commissione. Nella contestazione sarebbe emerso che l’insegnante, oltre a ritenere di non dover portare la mascherina in classe per precisa convinzione personale, si era anche dichiarata contraria ai vaccini.
Cristina Gauri
2 comments
Senza questa imposizione della mascherina e del confinamento-coprifuoco, anche fuori tempo e luogo, come farebbero a rifilarci così di botto, acriticamente, tamponi, vaccini e costrizioni varie utili al prelevamento e schedatura sociale mascherati da misure pandemiche? Fateci caso, non si parla quasi più di perseguire l’ origine del sino-virus e le cause della sua inaudita espansione. Sta sempre più diventando un business in corsa contro il tempo… In altre nazioni cosiddette più povere, o comunque nelle quali le Bigpharma & Associati sostanzialmente non fatturano, la realtà è ben più lasciata andare.
Mi farebbe piacere conoscere da vicino questa professoressa.