Caserta, 22 apr — Se gli italiani devono rincasare alle 22 e girare con il «green pass» per trovare la nonna in zona arancione, i terroristi islamici e relativi fiancheggiatori sono invece liberi di circolare e trovare dimora e nascondiglio nel nostro Paese: è andata così anche per l’albanese Endri Elezi, 28 anni, che si dà il caso sia uno degli attentatori della strage di Nizza del 2016.
Arrestato l’armatore della strage di Nizza
Secondo quanto riportato dal Corriere i poliziotti delle Digos di Napoli e Caserta, attivate dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione a Sparanise, in provincia di Caserta, lo hanno arrestato stamattina dopo averlo individuato grazie a uno scambio di informazioni con le autorità francesi. Elezi è accusato dalla magistratura d’Oltralpe di aver fornito armi a Mohamed Lahouaiej Bouhlel, autore dell’attentato terroristico commesso a Nizza il 14 luglio 2016.
La peggiore strage europea in assoluto
Quella notte 87 persone morirono e circa 200 rimasero ferite, investite dal camion guidato da Lahouaiej-Bouhlel. Il terrorista si era lanciato a tutta velocità contro la folla festante che passeggiava sulla Promenade nizzarda per godersi i fuochi d’artificio del 14 luglio, festa nazionale francese. Una data scelta non a caso, dalla forte valenza simbolica, per una delle stragi più cruente e atroci di sempre. Lahouaiej-Bouhlel, 31 anni, nato a Susa, in Tunisia, proseguì la sua corsa assassina per quasi due chilometri falciando qualsiasi cosa fosse sul suo percorso. La corsa terminò con la sua morte, dopo che gli agenti di polizia riuscirono ad ucciderlo. Il giorno successivo lo Stato islamico rivendicò l’attentato.
«Una notizia che mi coglie impreparato che fa riaffiorare i ricordi», spiega all’Adnkronos Piero Massardi, marito di Carla Gaveglio, una delle vittime italiane nella strage di Nizza. «Il dolore come si può immaginare non passa, ma certo questa è una buona notizia anche se aspetto sempre che la Francia chiuda questo capitolo», conclude.
Continuiamo a ospitare terroristi
Elezi è l’ultimo di una serie di terroristi islamici arrestati dopo aver trovato rifugio entro i nostri confini. L’ultimo in ordine di tempo è stato Brahim Aoussaoui, il tagliagole che nell’ottobre 2020 compì un’altra strage a Nizza, decapitando tre persone all’interno della cattedrale. L’immigrato era sbarcato a Lampedusa approfittando dei «porti aperti» targati Lamorgese, a bordo di uno delle miriadi di barchini che invariabilmente sfuggono ai controlli. Raggiunto da un ordine di rimpatrio, era riuscito a eludere i controlli e a recarsi fino a Nizza in treno. O come Anis Amri, l’attentatore della strage di Berlino (12 morti, dicembre 2016), che pochi giorni dopo l’attentato venne scoperto e ucciso a Milano. Amri e un altro attentatore (il killer di Marsiglia) avevano vissuto ad Aprilia (Latina) per un breve periodo.
Cristina Gauri
1 commento
questo paese è stato trasformato in un covo di terroristi. vengono qui perchè sanno bene che in Italia possono fare tutto quello che vogliono. uno schifo