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Padova, caso “hard” in parrocchia: prete invia foto osé nella chat dei fedeli

by Ilaria Paoletti
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Prete con cellulare

Padova, 22 ott – Galeotta fu la foto “osé” per un prete di Padova inviata per errore su una chat del catechismo. Il chierico opera in una parrocchia della zona ovest della città, è in seguito a questa disavventura è stato allontanato.

Lavorava con i profughi

L’uomo è un sacerdote di 73 anni, collaboratore del parroco. L’anziano religioso fino a un paio d’anni era impiegato presso una  sala di preghiera allestita all’interno di un grande centro d’accoglienza per gli immigrati della provincia di Venezia e a causa della foto sbagliata inviata nella chat sbagliata adesso si trova al centro di una inchiesta, messa in piedi dai vertici della parrocchia e quelli della Diocesi.

Una mano piena di anelli

Il prete settantatreenne avrebbe inviato una foto a luci rosse su una chat (da lui stesso creata) e della quale sono membri anche due catechiste e molti genitori, poiché sono venti i bambini che a breve faranno comunione e  Comunione e Cresima. Proprio in questa chat il chierico avrebbe inviato la foto di un pene in primo piano, sorretto da  una mano adornata di anelli; sullo sfondo sarebbe possibile vedere una mensola con appoggiati due santini religiosi. Lì per lì, evidentemente, nessuno fa caso a chi l’ha spedita. Quando la foto è arrivata sulla chat, le reazioni dei genitori sono state di immediato sdegno. Secondo quanto riporta il Corriere del Veneto, uno dei genitori avrebbe scritt: «Padre, ma cosa fa? E’ impazzito? Cos’è questa schifezza? La tolga immediatamente! Per fortuna che i nostri figli sono già a letto e non invece qui a guardare il cellulare assieme a noi!».

La “teoria dell’hacker”

Una delle catechiste avrebbe cercato di sostenere la “teoria dell’hacker”, cara a molti personaggi famosi quando si trovano a pubblicare improvvidamente contenuti scomodi. Insomma, colpa di un pirata informatico se la foto «hard» è finita sulla chat del Catechismo, non del religioso. E l’anziano religioso ha cercato di suffragare questa tesi, mettendo una pezza peggiore del buco: «Carissimi, sono dispiaciuto di quanto successo ieri notte. Stamattina ho parlato con il parroco e mi ha consigliato di mettermi in contatto con la polizia postale. Cosa che ho fatto. Ora sono in attesa di avere delle informazioni precise. Vi auguro buona giornata». Ma le famiglie non si sono fatte abbindolare e hanno chiesto ai superiori del sacerdote di prendere provvedimenti, estromettendolo dalla comunità. La Diocesi si è mantenuta nel più stretto riserbo anche se tra i genitori della parrocchia padovana adesso non ci si chiede di chi sia la mano “addobbata” di anelli protagonista dello scatto incriminato

Ilaria Paoletti 

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