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Palermo, il Comune boccia il patrocinio al Pride ma il sindaco lo concede comunque

by Andrea Grieco
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Palermo

Roma, 21 feb – Succede in Sicilia, dove all’interno del consiglio comunale della città di Palermo è scoppiata una bagarre tra il sindaco Roberto Lagalla e la sua stessa maggioranza di centrodestra. La questione è legata alla richiesta di patrocinio del comune del capoluogo siciliano per la manifestazione indetta dalle sigle arcobaleno in favore dei diritti Lgbt prevista per il prossimo 22 giugno. Lo scorso sabato, di tutta risposta, l’assemblea comunale ha bocciato tale richiesta. Il caos è impazzato quando, nonostante il voto negativo della maggioranza, il sindaco Lagalla ha fatto sapere che il patrocinio al Pride ci sarà lo stesso.

La città di Palermo vota per la bocciatura ma il sindaco approva lo stesso

Il voto compatto da parte di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia (con l’astensione del gruppo Udc) sembrerebbe non aver influito sulla decisione del sindaco. Sulla questione si è espressa Carolina Varchi, esponente di FdI, la quale ha aggiunto: “Il sostegno a un evento così divisivo non può che essere di natura personale e non può investire un intero Ente che dovrebbe tenere conto delle diverse sensibilità della cittadinanza, di cui il Consiglio comunale è espressione”. In seguito alle polemiche sulla decisione del primo cittadino c’è stato il dietrofront di Forza Italia che, schierandosi con il sindaco, ha sottolineato come “L’indirizzo dell’amministrazione del capoluogo siciliano e del sindaco Lagalla, riguardo l’adesione al Palermo Pride è chiara da sempre”.

Egemonia della retorica arcobaleno

Le tensioni interne alla coalizione di centrodestra palermitano sono echi della stessa estrema divisionepresente a livello regionale in Sicilia. Nelle scorse settimane, infatti, per ben due volte la maggioranza del presidente in carica Renato Schifani è stata battuta, evidenziando una situazione molto tesa. Il caso di Palermo mostra come la retorica gender che accompagna le iniziative del Pride e di tutte le associazioni Lgbt sia diventata insindacabile, anche a fronte del voto istituzionale. Il caso degli studenti dell’università Bocconi di Milano sottolinea come l’egemonia di certe narrazioni trascenda il buonsenso e il contatto con la realtà.

Andrea Grieco

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