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Papa Francesco alza la voce contro il “sovranazionalismo astratto” di gender e aborto

by Michele Iozzino
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Papa Francesco

Roma, 28 apr – L’Ungheria è stata la meta del quarantunesimo viaggio apostolico di Papa Francesco. Il primo dopo il ricovero all’ospedale Gemelli di Roma per un malore avuto a fine marzo e il secondo nel Paese magiaro, dove era già stato nel settembre del 2021 per la messa conclusiva del cinquantaduesimo congresso eucaristico internazionale. A Budapest Francesco ha parlato di Europa e immigrazione, ma soprattutto si è scagliato contro l’ideologia gender e l’aborto.

Il viaggio in Ungheria di Papa Francesco

Nel suo viaggio in terra ungherese che durerà fino a domenica, Papa Francesco ha incontrato a Budapest il primo ministro Viktor Orban e la presidente della Repubblica Katalin Novak. Bergoglio ha poi tenuto un discorso presso l’ex Monastero Carmelitano, affermando di essere giunto “come pellegrino e amico in Ungheria, Paese ricco di storia e di cultura” e definendo la capitale “città dei ponti e dei santi”. Il Pontefice ha parlato della situazione internazionale: “In generale sembra essersi disgregato negli animi l’entusiasmo di edificare una comunità delle nazioni pacifica e stabile, mentre si marcano le zone, si segnano le differenze, tornano a ruggire i nazionalismi e si esasperano giudizi e toni nei confronti degli altri”. Per poi fare un appello alla pace: “In questa fase storica i pericoli sono tanti oggi, tanti ma, mi chiedo, anche pensando alla martoriata Ucraina, dove sono gli sforzi creativi di pace?”. Francesco ha anche puntato il dito contro una politica “regredita a una sorta di infantilismo bellico”, invitando viceversa ad azioni “capaci di guardare all’insieme, allo sviluppo di tutti: attente alle persone, ai poveri e al domani”.

“La via nefasta delle colonizzazioni ideologiche”

Il passaggio forse più interessante è però quello successivo: “Penso dunque a un’Europa che non sia ostaggio delle parti, diventando preda di populismi autoreferenziali, ma che nemmeno si trasformi in una realtà fluida, se non gassosa, in una sorta di sovranazionalismo astratto, dimentico della vita dei popoli”. Insomma, il Papa individua un altro pericolo per l’Europa, probabilmente – diremmo noi – ancora più autentico e rovinoso rispetto a quello rappresentato dai populismi. Quest’ultimo è invece quello del globalismo e di certo pensiero progressista, ovvero la “via nefasta delle colonizzazioni ideologiche, che eliminano le differenze, come nel caso della cosiddetta cultura gender, o antepongono alla realtà della vita concetti riduttivi di libertà, ad esempio vantando come conquista un insensato diritto all’aborto che è sempre una tragica sconfitta”. Concetti che aveva già espresso qualche tempo fa in una lunga intervista a Elisabetta Piqué del quotidiano argentino La Nacion.

Ma sull’immigrazione è il solito disco rotto

Dopo questo lampo di lucidità, Bergoglio vira sul tema immigrazione e invita all’accoglienza: “È pensando a Cristo presente in tanti fratelli e sorelle disperati che fuggono da conflitti, povertà e cambiamenti climatici, che occorre far fronte al problema senza scuse e indugi”. Insomma, un repentino ritorno all’ovile di quelle “colonizzazioni ideologiche” appena criticate. Come sulla pace, anche qui Papa Francesco esorta a uno sforzo comune europeo: “È urgente, come Europa, lavorare a vie sicure e legali, a meccanismi condivisi di fronte a una sfida epocale che non si potrà arginare respingendo, ma va accolta per preparare un futuro che, se non sarà insieme, non sarà”.

Michele Iozzino

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Papa Francesco alza la voce contro il “sovranazionalismo astratto” di gender e aborto – Blog di Scrillo 29 Aprile 2023 - 12:21

[…] Papa Francesco alza la voce contro il “sovranazionalismo astratto” di gender e aborto […]

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fabio crociato 29 Aprile 2023 - 7:22

Il capitalismo, in fase di autorigenerazione accelerata, si chiama ora cambiamento climatico? Si comprende così, come i grandi vecchi, oltretutto gesuiti, diventino di colpo stranamente sensibili.

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Lig 1 Maggio 2023 - 9:48

In Ungheria parla a un verso… Qui a un altro… E così via… E intanto il frocismo avanza…

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