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Il prof attacca l’Anpi al convegno-comizio in una scuola. E gli studenti gli danno ragione

by Cristina Gauri
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Civitanova Marche, 2 dic — Non si placano le polemiche sorte in occasione del convegno organizzato dall’Anpi all’istituto “Da Vinci” di Civitanova, dove un professore di storia e filosofia, Matteo Simonetti, ha duramente contestato i relatori: Andrea Martini, autore del libro Dopo Mussolini — I processi ai fascisti e ai collaborazionisti, il presidente provinciale dell’Anpi Lorenzo Marconi e il consigliere Pier Paolo Rossi. Durante l’intervento di Martini molti alunni hanno deciso di allontanarsi dall’aula, con l’avvallo di alcuni docenti. Ma il picco di maggior tensione si è registrato quando ha preso la parola il professor Matteo Simonetti, che ha dichiarato di aver assistito ad un «comizio e ad un dibattito a senso unico», sostenendo «la necessità di un incontro che preveda un contraddittorio». «È vietata solo la ricostituzione del partito fascista, ma va comunque garantita sempre libertà d’opinione, nell’ambito delle regole democratiche» ha detto Simonetti, che ha poi puntato il dito contro i libri di scuola, spesso «scritti con ricostruzioni storiche inesatte».

Tutti (o quasi) contro il professore

Apriti cielo. Martini si è detto «preoccupato» per le tesi esposte, Marconi ha parlato di «provocazione». «Si vergogni — ha tuonato il consigliere comunale Pier Paolo Rossi — se lei oggi può dire quello che dice è solo perché siamo in democrazia e perché c’è chi ha lottato per ottenerla». Di diverso avviso il preside dell’istituto, Pierluigi Ansovini, secondo cui il comportamento del docente è da ritenersi nei «limiti della libertà di espressione e insegnamento», ricordando che «nessuno è andato fuori dai termini della liceità» e sostenendo che «il professore ha solo riferito delle posizioni storiografiche, condivisibili o meno: poi tutto nella storia è soggetto a revisione, il negazionismo quando si tratta di rivedere certe posizioni storiche è legittimo, che ci piaccia o no».

La lettera degli studenti

Il giorno dopo, alcuni studenti presenti all’incontro “rei” di avere disertato l’intervento di Martini hanno diffuso un comunicato per fare luce sulla vicenda e spiegare il proprio punto di vista. «Abbiamo ritenuto opportuno seguire la conferenza, poiché gli argomenti trattati potevano essere spunti di riflessione», spiegano i ragazzi sottolineando come «la presentazione del libro ha avuto un ruolo estremamente marginale, specialmente nella seconda parte della conferenza, che, man mano, ha iniziato a prendere una sempre più evidente piega politica. Questo “malcelato schierarsi” ha provocato una reazione abbastanza forte da parte degli stessi studenti: sono stati alcuni di loro infatti, a chiedere ai professori di poter andarsene ritenendo poco appropriato l’approccio con cui venivano ricostruiti i fatti storici». Da presentazione di un libro a propaganda il passo è stato breve, con un approccio «basato su una ricostruzione degli eventi che assolutamente non poteva essere messa in discussione. Al termine della seconda ora di convegno, erano pochi gli studenti rimasti», mentre gli stessi organizzatori «hanno contestato la loro decisione di andarsene (a noi è stato direttamente imposto di rimanere)».

Durante lo spazio dedicato agli interventi del pubblico, i relatori avrebbero invitato a «scendere in piazza in modo violento» contro le manifestazioni di stampo destroide. A quel punto è intervenuto Simonetti sostenendo che, «nel momento in cui si decide di trattare argomenti estremamente delicati come questo, occorre una pluralità di opinioni e fonti, in linea con un vero approccio storiografico». Per tutta risposta, i relatori hanno dichiarato che «in una democrazia non tutte le opinioni possono essere accettate» e «quando si parla di Resistenza non occorre una controparte». A quel punto «al professore è stato strappato il microfono dalle mani», e uno dei consiglieri comunali di Civitanova lo ha accusato «di non essere degno di insegnare». «Abbiamo visto come la paura del diverso pensiero possa accecare qualcuno e radicalizzarne la posizione, impedendo così una qualsiasi forma di dialogo civile. Quando poi questi valori vengono schiacciati dagli stessi che, fino ad un minuto prima, ne erano fieri portatori, ecco che la libertà per cui tanto hanno lottato i nostri predecessori viene frantumata», è la conclusione-riflessione degli studenti, che chiosano sottolineando «quanto sia soffocante la censura, specialmente se giustificata dal buon nome della democrazia». Prevedibile invece la reazione dell’Anpi: «Certamente ANPI non resterà inerte e farà nelle sedi opportune tutte le azioni necessarie perchè vengano rimosse le cause che sono alla base di questa vicenda».

Cristina Gauri

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5 comments

SergioM 2 Dicembre 2019 - 1:11

C’ era più dibattito nel PNF ….. che nell’ attuale democrazia .

quando sento il vocabolo democrat mi vengono in mente :

La repubblica DEM di germania
la campucea DEM
la Rep DEm cinese
gli stati DEM del Patto di Varsavia ….
i DEM USA tipo la zoccola e CORNUTAZZA moglie di Clinton …..

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spottigianfrancoGian Franco 2 Dicembre 2019 - 4:06

I miei complimenti al bravissimo professore. Ce ne fossero come lui!

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CN250 2 Dicembre 2019 - 8:08

Avrei voluto per me è per i miei figli un professore con due palle come questo! È stato grande,ma le zekke non accettano contraddittori e quindi sicuramente mio CARO professore sicuramente ste zekke la denuncieranno per istigazione al fascismo.fortunato lei che è stato tutto registrati quindi la magistratura sinistra cerebrolesa si attaccherà ar ka77o come le zekke dell’anpi sinonimo del becero comunismo. ELEZIONI CHIEDIAMO SOLO LIBERE E DEMOCRATICHE ELEZIONI

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Raffo 2 Dicembre 2019 - 10:54

Grandissimo il professore, grandissimi gli studenti che si sono allontanati di fronte alle arroganti affermazioni sinistroidi………..i libri di storia spesso sono nauseabondi……… poiché scritti da comunisti senza onore.

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Sospeso e senza stipendio il prof che ha "osato" attaccare l'Anpi al convegno-comizio a scuola | Il Primato Nazionale 8 Febbraio 2020 - 5:34

[…] scorso 28 novembre, avvenuta all’Istituto scolastico Da Vinci di Civitanova Marche, dove il professor Matteo Simonetti aveva “osato” denunciare la propaganda dell’Anpi, che con la scusa della presentazione di un libro sulla resistenza, stava facendo il lavaggio del […]

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