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Qatargate, Kaili confessa: “Sapevo delle valigie di soldi, chiesi a mio padre di portarle via”

by Cristina Gauri
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kaili

Roma, 20 dic — Arriva la conferma da Bruxelles: Eva Kaili, l’ex vicepresidente del parlamento europeo in carcere dal 9 dicembre per l’inchiesta sul Qatargate, ha confessato agli investigatori di aver avvertito il padre chiedendogli di occultare le mazzette di denaro.

Non solo: Kaili ha ammesso di essere a conoscenza del coinvolgimento nel giro di mazzette del compagno Francesco Giorgi con l’ex eurodeputato Antonio Panzeri — ora entrambi in carcere — e di aver tentato di avvertire Panzeri e altri due europarlamentari del blitz della polizia federale in casa sua. Lo rende noto il quotidiano belga Le Soir sulla base di documenti esaminati con Knack e La Repubblica. Lo stesso Panzeri ha confessato parzialmente la sua implicazione, per poi accusare l’ex collega socialista Marc Tarabella indicandolo come beneficiario dei «regali» del Qatar.

Qatargate, la Kaili sapeva del mucchio di soldi 

Kaili sapeva dunque del fiume di denaro che transitava nell’appartamento in cui viveva con Giorgi; ed era stata proprio lei, in preda al panico, a chiedere a suo padre di mettere le 600mila euro in valigia: «Tutto è successo in quelle ore, quando ho visto i soldi, non ho avuto una risposta convincente sulla loro origine e ho subito chiesto che uscissero di casa. Mio padre si è preso la responsabilità di essere il corriere perché non c’era nessun altro», aveva dichiarato il 15 dicembre il legale Michalis Dimitrakopoulos riferendo le dichiarazioni della Kaili al giudice istruttore Michel Claise nelle ore immediatamente successive al fermo.

La ricostruzione

Stando alla ricostruzione di Le Soir la Kaili aveva reagito all’arresto del compagno Francesco Giorgi entrando nel panico: da lì l’idea di chiamare il padre, fermato successivamente all’hotel di lusso Sofitel mentre tentava di fuggire con il famoso trolley dei 650mila euro, e tre eurodeputati tra cui Panzeri. L’ex vicepresidente del Parlamento europeo è finito in carcere sulla base della flagranza di reato e del tentativo di inquinare le prove. Kaili, che attualmente si trova detenuta nel carcere di Haren, nella periferia nord-orientale di Bruxelles,dovrà comparire giovedì 22 dicembre davanti alla Camera di consiglio, che stabilirà se prolungare la sua prigionia o rilasciarla in libertà con o senza condizioni.

Cristina Gauri

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jenablindata 22 Dicembre 2022 - 1:34

figuriamoci se non era già lì a cercare di scaricare tutte le colpe sull’uomo di turno.
“è stato lui! io non ne sapevo niente…..”
mentre conta i suoi trenta denari.

che schifo repellente.

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