Roma, 27 mag – Continuano i lavori tra i ventisette Stati membri dell’Unione europea per arrivare ad un punto d’incontro sul nuovo “Patto sulla migrazione e l’asilo”. Materia di discussione è la possibile istituzione di una formula, calcolata sulla base di dati oggettivi e condivisi, per definire “la capacità adeguata” di ogni Paese nell’ospitare immigrati e la relativa applicazione delle procedure d’identificazione ai confini delle Nazioni. A questo meccanismo dinamico, che terrebbe in conto i flussi d’ingresso e di uscita, si affiancherebbe “un tetto annuale”. Quote e soglie sarebbero funzionali a far scattare gli interventi di “solidarietà obbligatoria” da parte degli altri Stati Ue, ai quali sarebbero affiancati non meglio precisati “contributi finanziari” e “altri interventi”.
Un altro ricatto targato Ue
La questione sulla quale si lavora è la volontà di rendere obbligatorio “il principio di solidarietà”, il quale appunto, obbligherebbe gli Stati membri a farsi carico del peso del fenomeno immigratorio, anche contro la propria volontà. Nella giornata di ieri, un portavoce della Commissione europea ha ribadito: “Il principio su cui si orientano al momento i negoziati sul nuovo Patto per la migrazione è che gli Stati membri dell’Ue devono sostenere i Paesi di primo ingresso ma le forme di questo sostegno possono variare e i ricollocamenti non saranno obbligatori”.
Obbligatorietà legata ad una presunta “solidarietà”
L’applicazione di questo “tetto annuale” e l’obbligatorietà di questo aleatorio “principio di solidarietà” porterebbe in realtà ad una istituzionalizzazione e normalizzazione dell’immigrazione, vista come fenomeno incontrastabile e dato per scontato, creando inoltre un vero e proprio ricatto per tutti gli Stati europei. In questo scenario, uno Stato non sarebbe più libero di scegliere autonomamente la propria politica riguardo l’immigrazione, dal momento che verrebbe obbligatoriamente incluso nella “solidarietà”. Un ulteriore questione nasce dalla presunta oggettività degli indicatori che andrebbero a formare la “capacità adeguata” di ogni Stato: quale organo andrebbe a calcolare, e su che basi, questa capacità? Chi e su mandato di chi istituirebbe il tetto massimo? Sicuramente non su volontà della popolazione degli Stati europei.
Andrea Grieco
4 comments
[…] Quote massime all’immigrazione e “solidarietà” obbligatoria: un altro ricatto Ue […]
No ma soprattutto Caro Andrea Grieco lei non evidenzia la fregatura piu’ grande , quello che i legge tra le righe e fa parte delle tecniche degli ultimi 20 anni , questi quando tu hai raggiunto il tuo plafond e te ne arrivano altri non e’ che te li prendono automaticamente ma ti danno bonta’ loro un po’ di soldi per tenerteli …un affare d’ oro ! Sono anche degli Idioti perche’ nell ‘ arco di 25 anni quelli che arrivano in Italia si sparpagliano in Europa , in forma esponenziale con nascite e ricongiungimenti …quindi la loro miopia suicida e’ esemplare
Speriamo la risposta del governo. Dobbiamo trovare una via di mezzo.
Esperamos!