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Quotidiano web pubblica lista di proscrizione per intellettuali, giornalisti e politici filorussi

by Lorenzo Berti
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Putin intellettuali filorussi

Roma, 4 apr – ‘Russlandversteher’ è un neologismo tedesco che letteralmente significa ‘comprendere la Russia’ ed è stato coniato per identificare tutti coloro che sono “filorussi” e simpatizzano o guardano in qualche modo con favore verso Mosca. Il termine viene utilizzato nel dibattito politico in senso dispregiativo per etichettare tutti coloro che non si accodano alla narrativa progressista su Putin come ‘male assoluto’.

La lista di intellettuali filorussi

Il concetto è stato declinato in salsa italiana da un articolo pubblicato sul quotidiano online ‘Linkiesta’ che riprende il capitolo ‘Russian Influence on Italian Culture, Academia, and Think Tanks’ all’interno del libro ‘Russian Active Measures Yesterday, Today and Tomorrow’. L’opera, finanziata dalla Columbia University, si presenta come una antologia di contribuiti “in cui studiosi di una vasta gamma di discipline condividono le loro prospettive sulle attività segrete russe”. In sintesi l’ennesima opera russofobica utile a strappare qualche finanziamento da Ong e think tank atlantisti. Non a caso gli autori del capitolo relativo all’Italia sono un collaboratore dell’Atlantic Council (Luigi Germani) ed un attivista di +Europa (Massimiliano Di Pasquale). I due presentano una teoria secondo la quale i simpatizzanti filorussi in Italia si dividerebbero politicamente in due categorie. Ci sono i ‘neo-euroasiatici’ che “percepiscono la Russia di Putin come un modello sociale e politico, nonché un potenziale alleato contro l’Ue e l’élite globaliste che avrebbero impoverito e privata della sua sovranità l’Italia. I neo-eurasiatici esprimono opinioni radicali anti-Nato e anti-Ue e invocano un’alleanza strategica tra Europa e Russia”. Poi ci sono invece i più moderati che “hanno una posizione filorussa pragmatica, spesso basata su considerazioni di realpolitik. Tendono a percepire che: a) la Russia è un’opportunità piuttosto che una minaccia; b) l’Occidente è in gran parte responsabile della rivoluzione ucraina e dell’attuale crisi nelle relazioni Russia-Ovest; c) anche se l’Italia è un membro della Nato e dell’Ue, ha bisogno di avere un rapporto speciale con la Russia al fine di garantirsi una sovranità energetica. Secondo loro i veri nemici dell’Occidente sono la Cina e/o l’Islam radicale piuttosto che Putin”.

I personaggi della lista nera

Ma il vero fulcro dello scritto non sono tanto le tesi sopra esposte, per altro piuttosto banali per chiunque mastichi un po’ di politica, quanto l’elenco in stile lista di proscrizione di intellettuali, giornalisti e politici accusati di simpatie putiniane. A finire nella lista nera globalista sono l’ex-direttore di Rai2 Carlo Freccero, il filosofo Diego Fusaro, il reporter di guerra Fausto Biloslavo, il leader di CasaPound Simone Di Stefano, lo storico Franco Cardini, lo scrittore Maurizio Blondet, l’ex-vicedirettore di ‘Famiglia Cristiana’ Fulvio Scaglione, il presidente dell’associazione culturale ‘Lombardia-Russia’ Gianluca Savoini e gli editori Claudio Mutti e Maurizio Murelli. Ma non solo, in pieno furore atlantista vengono catalogati come ‘russlandversteher’ anche il giornalista Sergio Romano, la rivista di geopolitica ‘Limes’ e le università ‘La Sapienza’ di Roma e ‘Ca’ Foscari’ di Venezia. Basta davvero poco per finire nell’elenco dei ‘cattivi’.

Lorenzo Berti

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7 comments

jenablindata 4 Aprile 2021 - 3:19

io sono neo-euroasiatico e moderato,
nel senso che pesco da entrambe le parti:
anche io vedo i vantaggi economici e politici
immediati….
ma sogno un futuro blocco euro sovietico cinese,
interconnesso e unito
ma come una confederazione:
cioè stati indipendenti che vanno d’accordo e collaborano,
cercando di uniformarsi l’un l’altro per formare un blocco economico e di libera circolazione comune…
restando ognuno quello che sono,
con la propria cultura e religione
ma unificando le leggi di uso comune,così come
tutto quello che agevola commerci,spostamenti,matrimoni ecc.
poi con il tempo chi sa dove arriveremo?
magari tra qualche decina d’anni scopriremo che al di la della lingua
e della cultura non saremo più cosi diversi:

e se da tutte le parti si agirà con questo obiettivo…
e intelligenza,calma e diplomazia,
senza imposizioni da nessuna parte ma operando con il convincimento
e sottoponendo le leggi da unificare a referendum
(in tutti i paesi dove verranno applicate,cioè
l’esatto contrario di quello che si è fatto nella ue,per esser chiari)
credo che sia un sogno realizzabile.

in questa ottica,quella lista di proscrizione
può essere vista anche nell’altro modo:
cioè di quelli da seguire,perchè condividono il mio sogno.

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Fabio Crociato 5 Aprile 2021 - 11:01

Ai russi (non più sovietici) gli vuoi rifilare i cinesi (schiavi del più bieco capitalismo), dopo che hanno incontrato seri problemi ad “interloquire” con i mussulmani di serie B, alias “turchistani” Nato oriented?
Sognare è lecito, ma la realtà è che lo spirito sovrasta l’ anima e l’ anima sovrasta il corpo. Mi sembra che per te il “concetto” valga nei rapporti interpersonali, ma non certo nei rapporti internazionali.

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luca 4 Aprile 2021 - 11:55

la cina, non la Russia rappresenta
una minaccia per la nostra esistenza

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Evar 5 Aprile 2021 - 12:09

“Se io posso cambiare, e voi potete cambiare… tutto il mondo può cambiare!” (cit.)

Penablindata, tu sei un neuro-asiatico-sderenato cresciuto a pane Rocky, Rambo e Sting.

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jenablindata 14 Aprile 2021 - 10:14

e che c’è,adesso nemmeno sognare si può?
ma pussa via….

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Paolo Mieli intima a Salvini "responsabilità" 6 Aprile 2021 - 10:28

[…] medium riconducibile e a “Loro” ha stilato la lista  di proscrizione  dei “giornalisti e intellettuali filorussi”  (ovviamente ci sono anch’io):    non è  più una libera opinione politica e morale, adesso […]

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Paolo 6 Aprile 2021 - 2:14

l’Europa è dall’Atlantico agli Urali con in più le terre siberiane. L’invidia degli anglosassoni e dei loro lacchè per i loro sanguinari interessi mi lascia indifferente. Hanno distrutto il mondo e hanno creato il caos e per tale motivo, traendone profitto non meritano altro di essere annientati, politicamente e sui campi di battaglia, che nostro malgrado ci saranno.

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