Roma, 5 ott – Grande ritorno di don Biancalani sulle pagine del Primato Nazionale. Stavolta, l’impareggiabile sacerdote delle porte aperte a tutti gli immigrati, si guadagna una menzione speciale per un’altra figuraccia rimediata. Il prete di Vicofaro è stato infatti condannato a 1 mese nientepopodimeno che per “scarsa igiene”. Già, il tribunale di Pistoia, dopo una serie di controlli alle strutture da lui gestite. “La condanna – fa sapere lo stesso don Biancalani – ha una pena di un mese di carcere ma con la sospensione condizionale è applicabile la sola ammenda pecuniaria equivalente a 1.200 euro. Sono molto deluso. La tentazione è di non fare ricorso e neppure di pagare, perché la sento come una profonda ingiustizia, da parte delle istituzioni, che invece di aiutarci, ci mettono in difficoltà. Comunque, prima di decidere mi consiglierò con i miei avvocati”.

Don Biancalani condannato per scarsa igiene: “Tentazione di non pagare”

Pure la tentazione di fregarsene della sentenza, evitando di sborsare il dovuto in base a quanto stabilito dai giudici. Capolavori di legalità e senso civico a cui peraltro don Biancalani ci ha ormai abituato.

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Oltretutto, è sempre il sacerdote a spiegare che durante i controlli effettuati dopo una serie di segnalazioni del vicinato, nei locali da lui gestiti sono stati trovati “rifiuti ingombranti” nelle pertinenze della canonica e finanche dei ratti. “Ma questo è normale in una situazione in cui tante persone sono concentrate nello stesso luogo”, prova a giustificarsi. “Purtroppo dobbiamo fare tutto da soli, non abbiamo contributi dallo Stato, accogliamo e basta. Neppure la chiesa locale ci sostiene. Gli unici aiuti che abbiamo arrivano dalla chiesa di Roma e da istituzioni religiose, addirittura non cattoliche”. La normalità della scarsa igiene. Quando si dice: un bel tacer..

Alessandro Della Guglia

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