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Rimini, l’albergatore anti-Putin mette alla porta i russi che non abiurano: è polemica

by Valerio Savioli
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albergatore

Roma, 4 mar — In Riviera Romagnola tengono banco le recenti dichiarazioni mezzo stampa di Mauro Santinato, albergatore riminese e presidente di Teamwork, importante e rinomata società di consulenza alberghiera attiva a livello nazionale, il quale ha recentemente sostenuto: “I Russi filo-Putin? Li lascio fuori dal mio albergo”. Che si tratti di una boutade, di una provocazione, o di una vera e propria presa di posizione non è dato sapersi ma la pubblica uscita risulta in netta controtendenza per un territorio che ha sempre fatto della professionalità dell’ospitalità il suo più riconosciuto fiore all’occhiello. Ricordiamo che la Riviera Romagnola rappresenta uno dei comparti alberghieri tra i più importanti al mondo, con numeri da capogiro sia  in presenze e arrivi ma anche in un altissimo tasso di fidelizzazione.

L’albergatore anti-Putin mette i russi alla porta

L’albergatore Santinato, in contrasto con quanto appena esposto, ha rilasciato singolari dichiarazioni, con le quali ha incalzato anche i suoi colleghi: “Se tutti gli alberghi del mondo mettessero al bando i turisti russi filo Putin – dice – di certo sarebbe una forma di pressione aggiuntiva nei confronti di queste scelte scellerate”. Infine, “mi auguro che anche altri albergatori riminesi facciano lo stesso. E mi piacerebbe che la stessa Associazione albergatori prendesse posizione in maniera forte a riguardo”.

La categoria si dissocia ufficialmente 

Non si è fatta attendere la replica dell’importante associazione di categoria, tramite le dichiarazioni, sempre raccolte dal Corriere di Bologna, del presidente Patrizia Rinaldis, anch’ella albergatore: “Fermo restando che io rispetto le posizioni per quel che riguarda le idee, questo è un messaggio bruttissimo e assolutamente non opportuno, attacca Russi […], la verità è che gran parte degli albergatori in questi giorni mantiene un filo diretto con i clienti ucraini e russi. Entrambi sperano che la guerra finisca e sperano di poter venire presto in vacanza” chiudendo con un laconico quanto palese rifiuto a raccogliere l’invito di Santinato: “Noi siamo al fianco di chi una guerra la subisce, è sufficiente dire questo.”

L’opinione (corretta) è il nuovo tampone

Risulta assai grave constatare il livello di discriminazione a cui si sta arrivando con passi da gigante, punendo le opinioni di chi non è conforme al racconto mainstream. Oggi viene chiesto l’abiura preventiva a un cittadino della propria patria, mentre questa si trova in guerra, anche se costoro non hanno commesso nessun atto di ostilità nei confronti dell’Italia. Viene da chiedersi se Santinato e i Sala vari chiederanno mai a cittadini statunitensi, prima di ospitarli di presso le loro strutture, di condannare la guerra in Vietnam o a cittadini cinesi di condannare l’occupazione del Tibet, giusto per fare qualche esempio, o se questa richiesta rimane confermata soltanto a chi era stato precedentemente giudicato colpevole dalla narrazione mediatica.

Inevitabile constatare quanto sia evidente che esistano ormai categorie e minoranze di serie A e di serie B, figli di opinioni corrette e figliastri ai quali si fa a gara per limitare i diritti; e quanto l’ipocrisia diffusa e imposta a reti unificate impedisca di vedere che, ancora oggi, per una determinata categoria di persone che ha compiuto scelte in pieno rispetto della legge, non è permesso nemmeno prendere un caffè al bancone di un bar. Proprio in quel Paese che, dopo aver prorogato uno stato di emergenza utilizzando l’ultimo pretesto disponibile, è governato da un noto banchiere, il quale non ci risulta essere passato dal consenso popolare, la cui espressione democratica dovrebbe essere quel parlamento che negli ultimi tempi risulta quanto mai evanescente, per usare un eufemismo; lo stesso paese che, a fronte del rifiuto di pubblica abiura rispetto alle politiche putiniane da parte di Valery Gergiev, direttore d’orchestra di fama internazionale, si sente in diritto di allontanare quest’ultimo dalla propria professione.

L’indifferenza per chi continua a morire, in conflitti che non meritano o non hanno meritato attenzione, sotto le cosiddette “bombe intelligenti”, il blaterare di democrazia avanzata – quando quello che ci rimane è solo un avanzo di democrazia – che però si ritiene essere doveroso esportare e imporre a suon di censure, discriminazioni e massacri.

Un metro di misura per pesare il grado di avanzamento di un Paese, così avanzato da risultare ormai scaduto.

Valerio Savioli

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6 comments

Rino 4 Marzo 2022 - 9:38

Ben detto!

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fabio crociato 4 Marzo 2022 - 10:39

L’ albergatore Santinato è l’ avanguardia di quelle teste di c. che pensano (sic), si preparano in ogni dove e con tutti i mezzi a “banchettare” con e grazie ai nuovi immigrati ucraini che in quantità, approfittandosene pure, pensando di arrivare anche loro finalmente nel ns. Eldorado. Prova ne é che gli immigrati ucraini p.es. in Moldova non restano lì, nei paesi poco “dignitosi”, ma ripartono subitissimamente per lidi maggiormente proficui per lor signori, sempre sbraitanti cinicamente.

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Pino 4 Marzo 2022 - 12:36

Che paese di coglioni.

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jenablindata 4 Marzo 2022 - 1:12

se è vero,
vuol dire che nonostante la faccia da uomo ragionevole…
questo tizio è fuori di testa.

come si può credere che dei semplici cittadini (russi,ucraini,americani…o italiani che siano)
abbiano una qualche influenza diretta,sullo stato?
è da imbecilli,semplicemente:
da sempre…in ogni paese e con qualsiasi forma di governo
(eccettuata forse la svizzera)
il cittadino è SEMPRE considerato dallo stato come un capo di bestiame:semplice forza lavoro da sfruttare
caricandola di tasse,
e carne da cannone,da mandare al macello per conto del satrapo di turno:
e non fa differenza se si definisce presidente,segretario,cancelliere,generalissimo,supremo o come diavolo gli pare…

l’unica vera influenza che un cittadino esercita verso il proprio governo,è quando si rifiuta di ottemperarne
le leggi che non accetta o le tasse eccessive,facendo resistenza passiva o evadendo,
E nel rifiutarsi di difenderlo con le armi quando la fa troppo sporca,
lasciando il paese o imboscandosi quando c’è una chiamata alle armi che non approva.

perchè perfino nelle cosidette “democrazie”
il sistema elettorale è tutto fumo in faccia:
è fatto in modo che non si possa cambiare quasi niente,dal basso:
basta vedere qui in italia…
dove sono trent’anni che il popolo vota a destra,e trent’anni che governa la sinistra,
portandoci sempre più a fondo.

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Franz 4 Marzo 2022 - 10:30

Il solito fenomeno italico lavato al cervello che legge al massimo solo repubblica il corriere e il giornale e parla a vanvera

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Franky 7 Marzo 2022 - 1:19

Poverino, avrà una fidanzata ucraina che gli fa il lavaggio del cervello. Sempre che ne abbia uno ….

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