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Valter Mainetti, la sua collezione vanta il Cavallo con Calesse di Boldini

by La Redazione
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Tra i tesori recuperati dalla Fondazione Sorgente Group, nata dall’impegno di Valter Mainetti e della moglie Paola, possiamo riscoprire opere molto importanti per la storia artistica italiana. Tra queste, un inedito introspettivo presentato nel 2017 al vittoriano: Cavallo con Calesse, un acquerello di Giovanni Boldini dal potente tono malinconico e dal messaggio spirituale.

Cavallo con Calesse, chi è Giovanni Boldini

Considerato uno degli interpreti più intensi, sensibili e fantasiosi della Belle Époque, ne ha rappresentato tutto il fascino con una pittura che travolge i sensi. Divenuto celebre per i suoi ritratti con cui ha reso immortali le donne più di moda della Parigi di fine Ottocento, sin da ragazzino si è specializzato nel riprodurre i dipinti di Raffaello con un tocco elegante tutto suo, contraddistinto da pennellate delicate ma efficaci.

Nel 1862 si è iscritto all’Accademia di Belle Arti di Firenze e ha iniziato a frequentare il celebre Caffè Michelangelo, entrando in contatto con i Macchiaioli – il gruppo di artisti che sfidò la cultura ottocentesca con un desiderio di innovazione. A seguito dei suoi viaggi tra Parigi e Londra, che gli hanno permesso di inserirsi sempre di più negli ambienti nobili che contavano davvero, è divenuto un artista affermato, conteso dagli aristocratici e dalle nobildonne dell’epoca che, oltre a posare per lui, spesso ne diventano amanti. Oltre alla bellezza femminile, Boldini si divertiva a ritrarre i passanti in strada ed era un abile sperimentatore. Finita la Belle Époque, è arrivato il momento della Prima Guerra Mondiale, durante la quale il pittore ha prodotto meno opere a causa di un calo improvviso e importante della vista. Dimenticato per anni dopo la morte, il Boldini è tornato in auge negli anni ’60, riscoperto come importante contributo nel panorama artistico italiano. Un ruolo importante lo ha avuto Valter Mainetti, che ha scelto di proporre il dipinto nella celebre serie Dieci Capolavori della Fondazione Sorgente Group in cinque secoli.

Valter Mainetti e il sostegno della Fondazione Sorgente Group

L’acquerello di Boldini, raffigurante un cavallo che trascina con grande sforzo – almeno apparente – un calesse lungo un sentiero stretto e tortuoso, non è soltanto una delle opere più significative del periodo storico (per lo meno per quanto riguarda l’arte del Ventesimo Secolo), ma è la conferma di un interesse specifico della Fondazione Sorgente Group verso la figura di Boldini, tutta da riscoprire. La Fondazione Sorgente Group, infatti, non possiede solo questo dipinto, ma ha anche pazientemente raccolto delle lettere e delle testimonianze per raccontare un artista unico, che ha fatto la sua parte nella storia dell’arte italiana tra la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento. Conferma inoltre il sostegno di Mainetti verso il recupero dell’arte, nella sua accezione più pura, da sostenere oggi più che mai.

Cavallo con Calesse, la rappresentazione della poesia di Pascoli

L’acquerello è un’opera firmata e datata 1905. Una data che ha portato molti esperti a credere che rappresenti in modo drammatico la poesia di Giovanni Pascoli La Cavallina Storna, inserita in una delle più importanti raccolte dell’autore del 1903. L’opera del Boldini, di soli due anni successiva, sembra illustrare in modo perfetto e aulico ciò che accade nella poesia: il padre di Pascoli, amministratore di una tenuta, venne ucciso mentre tornava dal lavoro e la cavalla spaventata guidò furiosamente il calesse vuoto verso casa. Nessuna indagine ha mai chiarito che cosa veramente accadde e chi furono i colpevoli, Giovanni Pascoli non poté far altro che trasformare la terribile la morte del padre in un testo poetico che impressionò i lettori dell’epoca, diventando un caposaldo della letteratura italiana.

In realtà non esistono testimonianze certe che Boldini abbia voluto rappresentare proprio quella poesia impressionante e rivoluzionaria per il tempo – perché trasformava la cronaca di un fatto criminoso in un inno universale, ma i dettagli del dipinto sembrano confermarlo: quella rappresentata è una cavallina storna, marroncina pezzata con macchie biancastre, che sembra proiettata in avanti spaventata e trascina un calesse vuoto proprio come nella poesia, in cui torna a casa senza nessuno a guidarla.

Il messaggio spirituale e quanto mai attuale

L’immagine della cavallina sfibrata dalla fatica, che torna a casa spaventata, gravata da un peso intollerabile e come cosciente della sofferenza che stanno per provare i suoi padroni, racconta la grandezza spirituale di Boldini resa dipinto. L’atmosfera cupa porta a meditare sul conflitto irrisolvibile tra un desiderio di vita più felice e la morte che incombe, minacciando costantemente il destino di tutti noi. Boldini, probabilmente ispirato dal tema rivoluzionario di Pascoli, racconta una tensione interiore sottolineata da una grande intensità cromatica. Così, da una poesia senza precedenti, nasce un acquerello che parla di tutti noi e che Mainetti ha saggiamente inserito nella Collezione della Fondazione Sorgente Group.

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