Roma, 8 giu — Ha tentato di rapire un bimbo di soli 4 anni strappandolo dalle braccia della madre e urlando «E’ mio figlio!», poi l’inseguimento e l’arresto: è l’epilogo del pauroso episodio che ha visto come protagonista — in negativo — un rom con precedenti per rapina. I carabinieri della stazione Eur lo hanno tratto in arresto per tentato sequestro aggravato dalla giovanissima età della vittima. Secondo quanto riferito da Repubblica resta da capire se si tratta di un gesto premeditato o l’exploit di un folle. Gli inquirenti sono al lavoro per fare chiarezza.
La lotta tra la madre e il rom
I fatti sono accaduti lunedì pomeriggio, all’uscita dell’asilo frequentato dal bimbo, l’istituto Maisonnette in viale dell’Umanesimo, all’Eur. Il piccolo sta uscendo dalla scuola materna accompagnato dalla madre quando dal nulla sbuca un individuo con indosso una camicia arancione, sbarrando loro la strada. «È mio figlio», dice tentando di afferrare il bimbo. Immediata la reazione della mamma, che tira il figlio a sé, gridando allo sconosciuto di lasciarlo stare. Lungi dall’accogliere la richiesta della donna, il rom cerca di strapparglielo dalle braccia. Inizia una colluttazione tra la madre, che rientrata nel cortile della scuola assieme al bambino, cerca di chiudere il cancello in faccia al delinquente, e quest’ultimo, che tenta di aprirlo per poter entrare e impossessarsi del piccolo. Trascorrono attimi di puro terrore, la madre urla, in suo soccorso arrivano le altre maestre e con il loro aiuto riescono a chiudere il cancello.
L’inseguimento
A quel punto il padre di un altro bambino, che aveva assistito alla scena, si avvicina al rom con fare minaccioso. Questo, visto la mala parata, se la dà a gambe, seguito a breve distanza dall’uomo ben intenzionato a non farselo sfuggire. Avviene un fatto per ora inspiegabile: il delinquente gira l’angolo e si cambia in fretta e furia la camicia con una di riserva, forse nel tentativo di confondere il suo inseguitore. Invano, poiché sulle sue tracce arrivano anche i militari dell’Arma, chiamati dalle maestre. L’uomo è finito in manette.
Cristina Gauri
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