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Scuola, il caro libri pesa sulle famiglie: i prezzi aumentano del 4%

by Andrea Grieco
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A settembre, con l’inizio delle scuole, milioni di studenti si troveranno di fronte ad un aumento significativo dei costi per i libri di testo scolastici, spesa che schiaccia sempre di più le famiglie italiane. Il caro libri non lascia tregua a chi si trova in una situazione di povertà, con cifre che arrivano a toccare fino a 380 euro per studente. L’osservatorio nazionale di Federconsumatori ha monitorato i prezzi rilevando un aumento dei rincari dei libri di testo pari al 4%; per non parlare dell’aumento superiore al 6% in relazione al corredo scolastico, il quale comprende zaini, astucci, quaderni e altro materiale.

La scuola costa fino a 1300 euro a famiglia

I numeri vengono confermati osservando le spese delle famiglie: quest’anno un figlio iscritto al primo anno delle scuole superiori può arrivare a costare anche più di 1300 euro. Ulteriori spese che si vanno ad aggiungere al soffocante carovita che sta asfissiando sempre più persone in seguito alla crisi economica. Il presidente dell’Associazione italiana editori Paolo Tartaglino ha parlato del sostegno mancato del governo riguardo alla problematica: “Per coprire il costo libri di tutte le famiglie in povertà assoluta servirebbe un fondo pari a 170 milioni di euro. Ma bisognerebbe aiutare anche quelle in povertà relativa: per fare questo sono necessari 350 milioni”. Cifre che nulla hanno a che fare con i risicati fondi del PNRR stabiliti per l’istruzione.

Diritto allo studio come lusso per pochi

La scuola pubblica deve poter offrire uno scudo sociale a tutti gli studenti, e non trovarsi alla mercè di ogni tipo di speculazione dell’economia globalizzata. Il diritto allo studio, nelle scuole e università, si è trasformato ormai in un lusso: oltre al caro libri abbiamo assistito all’aumento dei prezzi per gli affitti e dei trasporti, andando così a pesare sulla condizione degli studenti. Inoltre, ciò che gli aspetta fuori non è maggiormente rassicurante: contratti precari, poche garanzie sociali e concorrenza straniera. Solamente istituendo un tetto ai prezzi e investendo nella spesa pubblica per l’istruzione è possibile ridare alla scuola gli strumenti per svolgere al meglio il proprio compito.

Andrea Grieco

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