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“Ti taglio la testa e le mani”: lo stalker immigrato esce di prigione e torna a perseguitare una donna

by Cristina Gauri
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bengalese

Roma, 15 lug — Lo stalker pachistano esce dal carcere e ricomincia a perseguitarla. Una storia che sembra rappresentare tutti i cortocircuiti e le falle di un sistema giudiziario garantista coi carnefici e molto poco con le vittime. E che, in certa misura, dimostra anche l’ipocrisia della retorica sui femminicidi e sulle violenze che le donne subiscono. Una donna che aveva denunciato e fatto arrestare un suo ex dipendente di origini straniere, Sukhvinder Singh, per atti persecutori e addirittura un tentato stupro, è letteralmente piombata nell’incubo da quando il suo ex aguzzino, dopo aver scontato un anno e mezzo di carcere, è uscito e a quanto pare sarebbe tornato a minacciarla.

Lo stalker straniero torna libero di perseguitare e minacciare 

Minacce particolarmente gravi e ripugnanti che alla luce dei precedenti specifici appaiono anche drammaticamente realistiche. “Quando esco ti taglio la testa. Quando esco ti taglio le mani”. E’ il tenore medio delle telefonate che la vittima riceveva dallo stalker e che comprensibilmente l’hanno fatta piombare in uno stato di terrore. Lo straniero è a piede libero, nonostante sia in attesa di espulsione. E qui si situa l’ulteriore beffa, perché nonostante la tipologia di profondo allarme sociale dei reati commessi, nonostante abbia ripreso da dove aveva interrotto e nonostante non dovrebbe più stare in in Italia, l’uomo è a piede libero e potenzialmente libero di tornare a colpire.

Si era invaghito della propria vittima

Prima di essere arrestato, lo stalker era stato dipendente della donna, di cui si era invaghito. Una passione morbosa e malata, che non aveva accettato il rifiuto della donna. All’inizio, lo straniero aveva inviato via messaggio foto non richieste e non gradite della sua giornata. Poi era passato a insistenti e continuative telefonate, ribadendo alla donna che si sarebbe voluto mettere insieme a lei e addirittura avere dei figli. A poco erano valsi gli inviti della vittima a ragionare e a smetterla con quelle attenzioni non ricambiate. L’uomo era stato perfino licenziato. E da questo momento la vicenda aveva assunto coloriture ancora più macabre e violente. In particolare la donna aveva ricevuto una fotografia che l’aveva terrorizzata, raffigurante l’uomo che si era appositamente tagliato con una lama e aveva scritto con il proprio sangue il suo nome e quello della donna su un muro vicino l’abitazione di lei.

Appariva chiaro come lo straniero fosse perfettamente a conoscenza dell’indirizzo di residenza della sua vittima. E i timori della vittima si erano rivelati fondati, poiché non molto tempo dopo l’uomo si era appostato vicino casa sua e l’aveva aggredita tentando di stuprarla. Per fortuna, la donna era riuscita a divincolarsi, a chiedere aiuto ed era poi riuscita a far arrestare l’aggressore. Ma ora, una volta uscito dal carcere e nonostante sia stato per diverse settimane in un CPA in attesa di espulsione, l’uomo sembra essere tornato a minacciare e perseguitare la sua vittima, facendola piombare in un incubo. Ad accrescere la preoccupazione, il fatto che lo straniero si sia allontanato dal CPA facendo perdere le proprie tracce. Molto allarmato l’avvocato della donna, il quale si appella alle autorità ,  “l’aguzzino sa bene dove abita la mia cliente. Qualcuno intervenga rapidamente”.

Cristina Gauri

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“Ti taglio la testa e le mani”: lo stalker immigrato esce di prigione e torna a perseguitare una donna – Blog di Scrillo 16 Luglio 2023 - 8:33

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