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Studenti giocano a fare i profughi: l’imbarazzante percorso per “rivivere il viaggio dei migranti”

by Cristina Gauri
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percorso clandestini rifugiati

Milano, 16 nov — Gli studenti italiani borghesi, annoiati e vittime del «senso di colpa bianco» da ora in poi potranno lavarsi la coscienza giocando a scimmiottare i profughi, sentendosi buonissimi.

Succede all’Università Bicocca, dove — come segnalato dal Giornale — la Fondazione Empatia (sic) ha lanciato l’iniziativa Corridoi (doppio sic), un «percorso creativo» per rievocare, nelle menti di chi lo intraprende, un «viaggio virtuale» che ricordi quello intrapreso da profughi, richiedenti asilo e clandestini vari dalle loro terre d’origine verso il BelPaese.

Il percorso immersivo per scimmiottare i profughi

«Gioco immersivo», lo hanno chiamato, e fa già ridere così: nel tentativo di sensibilizzare il pubblico sulle difficoltà e i pericoli incontrati dagli immigrati, finiscono con un bel tonfo nella banalizzazione più atroce, al limite dell’offensivo. In un campus americano gli attivisti afroamericani li avrebbero già fatti a pezzi, nel senso fisico del termine; qui in Italia, invece, i bevitori di soia raccolgono plausi, tanto da aggiudicarsi il bis alla sede della Statale in via Festa del Perdono, dal 22 al 24 novembre prossimi. Segnatevi la data.

In che cosa consiste 

In cosa consiste tale «gioco immersivo»? Si tratta di un tragitto dove lo studente che desideri avere un’esperienza virtuale del viaggio migratorio dovrà — valigione alla mano — superare diversi ostacoli: si passa da una specie di corridoio pieno di corde tese a mò di liane, sagome di cartone e scarpe vecchie (?) all’incontro con un giovane che in lingua straniera ti intima di compilare scartoffie per l’identificazione, per arrivare a una selva oscura di foglietti appesi un po’ ovunque con pensieri e riflessioni scritti da extracomunitari: «Come nero mi sento trattato in modo diverso, sull’autobus ho l’impressione che la gente non voglia sedersi accanto a me», è uno dei tanti. 

Tra le varie reazioni entusiaste c’è però qualcuno che storce il naso: gli inviati del Giornale segnalano i commenti perplessi di alcune studentesse: «Non so se questa sia la maniera giusta di affrontare il tema migrazione», spiegano. «Il fatto di dover prendere una valigia in mano all’inizio è un po’ ridicolo. Inoltre per il nome può sembrare all’apparenza un gioco. Una volta arrivati alla fine del percorso si capisce l’intento emozionale dell’installazione, ma non è immediato».

Leggi anche: Studenti bendati e scalzi sul gommone: “Così vivono esperienza dei migranti” (Video)

Cristina Gauri

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Studenti di sinistra giocano a fare i clandestini: l’imbarazzante pagliacciata per "rivivere il loro viaggio" 🤡🤡 - Rassegne Italia 16 Novembre 2022 - 3:39

[…] Leggi la notizia su Il Primato Nazionale Precedente […]

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