Torino, 24 mar — Scacco matto — almeno per ora, fino al pronunciamento della Cassazione — alle famiglie arcobaleno e al carrozzone progressista e Lgbt torinese: il prefetto del capoluogo piemontese, a partire da ieri, ha sospeso le registrazioni degli atti di nascita dei bimbi nati da coppie omogenitoriali. Il motivo è semplice, e non andrebbe nemmeno spiegato: costituisce violazione di legge e abuso d’ufficio.
Il sindaco di Torino in quota dem, Stefano Lo Russo, esprime tutto il suo sconforto e grida alla discriminazione. «Sono molto amareggiato — ha dichiarato — è vergognoso che nel nostro Paese le famiglie arcobaleno non possano fare ciò che possono fare quelle che vivono in altri Paesi europei. Si tratta di una discriminazione». E’ prevista per domani, venerdì 25 febbraio, la convocazione delle le associazioni Lgbtq per organizzare delle forme di protesta.
Il prefetto di Torino bastona le famiglie arcobaleno
Lo Russo, almeno per ora, si trova con le mani legate. «Il prefetto», ha raccontato, «mi ha comunicato ufficialmente che l’eventuale trascrizione della registrazione dei figli delle coppie omogenitoriali costituisce violazione di legge». Il sindaco rischia sia sanzioni pecuniarie che, in caso di esposto per abuso di ufficio, la sospensione dal ruolo. «Conseguenze poi ci sarebbero anche per i bambini figli di due madri nel futuro», spiega. «In caso di questioni ereditarie i loro diritti sarebbero impugnabili. Soprattutto perché non c’è un termine di prescrizione agli eventuali ricorsi di terzi».
Il prefetto è stato chiarissimo: la sospensione delle trascrizioni è un ordine. «Il sindaco, in quanto ufficiale di stato civile, agisce come ufficiale di governo e non come titolare di un potere proprio e come tale è sottoposto a dipendenza gerarchica dal ministero dell’Interno».
Smacco per l’Appendino
Una vera e propria debacle per Torino, che poteva «vantare» la medaglia di prima città italiana a procedere con la trascrizione d’ufficio all’anagrafe dei figli di tre coppie omogenitoriali. Era il 2018 e l’amministrazione Appendino si era fatta orgogliosamente apripista di quella che è diventata consuetudine in alcune città italiane. L’assessore ai Diritti Jacopo Rosatelli ha assicurato che, per ora, rimarranno le registrazioni già effettuate: circa 70.
Cristina Gauri
4 comments
Purtroppo per gli #Orcobaleno (non è un errore 😛 ) la Legge vale ex art. XVIII disposizioni transitorie e finali della #Costituzione anche per i comuni dall’unità d’Italia non siamo più nel XIII secolo siamo nel terzo millennio 😛
Quasi quasi gli spedisco un mazzo di rose.
Altro che carrozzone dei progressisti, un carrozzone di dementi!!!
[…] legge. Questo facendo finta di notare che il fenomeno esista, in pratica (sebbene importato), in un Paese dove è illegale, e se diamo uno sguardo al profilo mondiale c’è da spaventarsi davvero. La maternità surrogata, […]