Home » Uk, trans in competizioni femminili: “Una follia, allontana le ragazze dallo sport”

Uk, trans in competizioni femminili: “Una follia, allontana le ragazze dallo sport”

by Andrea Grieco
0 commento
trans

Roma, 15 gen – La follia gender colpisce anche il mondo dello sport. Le testimonianze sulla preoccupazione per l’ammissione di trans a competizioni di genere femminile aumentano sempre di più. Il fenomeno è cresciuto in maniera esponenziale nel Regno Unito dove, come spiega il Daily Mail, sempre più donne decidono di abbandonare la propria carriera sportiva dopo essere state a contatto con atleti biologicamente uomini che hanno cambiato sesso. Infatti, anche l’ex nuotatrice e medaglia d’argento alle Olimpiadi di Mosca 1980 Sharron Davies ha espresso il suo disappunto: “Queste politiche discriminatorie stanno allontanando le ragazze e le donne dallo sport. Questo rapporto dimostra che si tratta già di un grosso problema e che, se non si interviene, potrà solo peggiorare”.

La paura di gareggiare contro atleti trans

Come riportato dal quotidiano britannico, decine di donne e ragazze hanno subito infortuni e persino ossa rotte per essere state costrette a competere contro atleti trans, ovviamente fisicamente più pesanti e muscolosi. Alcune testimonianze riferiscono addirittura come atlete di appena 12 anni abbiano dovuto condividere lo spogliatoio con maschi adulti biologici, i quali si identificano come donne. I casi di disagio si moltiplicano a vista d’occhio, a Fair Play For Women una calciatrice ha rivelato la paura che prova a condividere uno spogliatoio con un trans dopo essere stata aggredita sessualmente da un uomo. “Non posso sopportare di andare in un club dove c’è la possibilità di essere spogliata e incontrare un maschionello spogliatoio. Ho anche paura di essere placcata da un maschio. Tutta questa prospettiva mi fa stare male”.

Differenze biologiche insuperabili

Nonostante il divieto della maggior parte delle federazioni sportive alla presenza di atleti trans nelle competizioni di categoria femminile, alcuni organizzatori particolarmente mossi dall’ideologia gender e solidali alle sigle Lgbt lo consentono ancora. “Non c’è modo di battere un maschio biologico. È così frustrante”, così ha commentato Amanda Martin, derubata di due medaglie del primo posto da una concorrente trans a cui era stato permesso di gareggiare contro di lei in una gara di atletica.

Andrea Grieco

You may also like

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati