Torna a far parlare di sé l’ex presidente della regione Puglia Nichi Vendola, dopo il suo dichiarato addio alla politica istituzionale da ormai qualche anno si è ritagliato un ruolo di punta nel mondo Lgbt per quanto riguarda le richieste delle varie sigle e associazioni in materia di diritti per le coppie gay. Sposato da anni con l’affermato grafico freelance canadese Eddy Testa, con il quale ha avuto il figlio Tobia grazie alla maternità surrogata, Vendola non ha mai nascosto il suo favore a pratiche come l’utero in affitto, matrimoni omosessuali e molti altri cavalli di battaglia delle parti più radicali della galassia arcobaleno.
La spiegazione di Vendola senza ritegno
Una delle ultime uscite del già presidente di Sinistra Ecologia Libertà, come riportato dal Corriere della Sera, ha interessato la festa della famiglia all’asilo del figlio Tobia, celebrazione che, evidentemente, non piace particolarmente all’ex deputato: “L’amico di mio figlio Tobia gli ha chiesto come avessero fatto i suoi due papà ad avere il pancione. Lui ha risposto che si volevano bene, volevano un bambino e cos’ hanno chiesto un uovo a una donna”, e, per concludere questa raccapricciante fiaba, l’amico avrebbe domandato stupito: “Allora tu sei un dono? E Tobia ha detto sì”.
Tentativi per legittimare l’utero in affitto
Vendola si era espresso pubblicamente anche contro la proposta dell’attuale governo Meloni di sanzionare come “reato universale” la maternità surrogata, chiamata anche “gestazione per altri”, spiegando come al figlio era stato spiegato il processo della sua nascita con “la fiaba del pinguino”. Ciò che fa inorridire è come la propaganda Lgbt, davanti all’avversione innata e spontanea anche dei più piccoli ad una pratica che è estranea allo svolgimento della natura biologica, pressi sull’indottrinamento per legittimare la compravendita di bambini e lo sfruttamento del corpo della donna. La maternità è parte integrante della vita della donna e del bambino, nessun “uovo”, pancioni su uomini, o fiabe multicolori potranno cambiarlo.
Andrea Grieco