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Altro che amore arcobaleno! I gay sono più violenti degli etero

by Cristina Gauri
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violenza omosessuali

Tutto è cominciato il primo aprile scorso, con la sentenza della Corte di Cassazione che accordava la possibilità di adozione internazionale a una coppia omosessuale. È bastato il lancio di agenzia perché gli ululati di gioia delle orde di sostenitori Lgbt si unissero in un unico, arcobalenato diktat: «E ora fateci adottare anche in Italia». Dateci i minori delle case famiglia, intima Marrazzo del Partito gay. Hanno bisogno di amore – l’amore delle coppie omosessuali, s’intende. Legioni di attivisti Lgbt e di semplici adolescenti con il cervello già masterizzato e riprogrammato dalla propaganda gender si riversano quindi sui social, sparando ad alzo zero sulla «famiglia tradizionale», tratteggiandola come l’alveo in cui si perpetrano i peggiori abomini sui figli e dove viene impartita l’educazione più perversa e ipocrita. Vengono passati in rassegna i vari stereotipi – gli stereotipi, sì, quelli che la sinistra è così pronta a stigmatizzare a convenienza – sui nuclei famigliari cis-etero: il padre religioso che va a trans, la madre alcolizzata, le violenze domestiche sui figli.

Questo articolo è stato pubblicato sul Primato Nazionale di maggio 2021

La violenza nelle coppie omosessuali

In contemporanea, si pone su di un piedistallo immacolato l’amore che caratterizzerebbe, invece, le unioni omosessuali: puro, privo di violenza o sopraffazione. Dateci gli orfani, noi siamo in grado di amarli, voi non amate nemmeno i vostri figli: anzi, dateci anche quelli. Come a Bibbiano. Sulla base di quali dati vengano espresse queste considerazioni nessuno lo sa, loro in primis. Anche perché basta googlare «violenza domestica nelle coppie omosessuali» per dare la stura al calderone degli studi scientifici ufficiali che rivelano, ancora una volta, il deliberato inganno sotto il quale si cela la bramosia adottiva a tinte arcobaleno. Qui vi riporteremo le statistiche più clamorose.

Le cifre di cui non si parla

Nello studio redatto nel 2018 dal dottor Pedro A. Costa When Intimate Partner Violence Meets Same Sex Couples: A Review of Same Sex Intimate Partner Violence e pubblicato sulla piattaforma Frontiers, viene letteralmente fatto a pezzi il mito che vede la violenza tra partner affettivi come un problema esclusivo delle relazioni eterosessuali. Lo provano una serie di ricerche che rivelano come l’incidenza delle violenze domestiche tra le coppie gay sia paragonabile (Turell 2000) o superiore a quella tra le coppie eterosessuali (Messinger 2011, Kelley et al. 2012). Secondo uno dei rapporti di studio più recenti e rappresentativi, negli Usa quasi un terzo dei maschi delle minoranze sessuali e metà delle donne delle medesime minoranze hanno affermato di essere stati vittima di abusi fisici o psicologici in una relazione romantica. Inoltre, più del 50% degli uomini gay e quasi il 75% delle donne lesbiche ha riferito di essere stato vittima di Ipv (violenza all’interno della coppia) psicologica (Breiding et al. 2013). Solo negli Stati Uniti sono 4,1 milioni gli appartenenti alla comunità Lgbt ad aver subito Ipv nel corso della propria vita. Altri studi indicati nella ricerca e condotti sulle popolazioni nordamericana, australiana, cinese e britannica rivelano che il 61,1% delle donne bisessuali, il 43,8% delle donne lesbiche, il 37,3% degli uomini bisessuali e il 26% degli uomini omosessuali hanno sperimentato l’Ipv nel corso della vita, contro il 35% delle donne e il 29% degli uomini eterosessuali. Nel considerare episodi di violenza grave continuava ad emergere la prevalenza del fenomeno all’interno della comunità Lgbt (donne bisessuali: 49,3%; donne lesbiche: 29,4%; uomini omosessuali: 16,4%) rispetto agli adulti eterosessuali (donne eterosessuali: 23,6%; uomini eterosessuali: 13,9%).

In Italia sono stati condotti due studi sulla violenza all’interno delle coppie lesbiche: uno di Moscati nel 2016 (nell’ambito di un progetto europeo) e un interessante sondaggio di Arcilesbica risalente al 2011. Il campione era composto da 102 donne lesbiche, per lo più italiane (88,2%), a cui è stato sottoposto un questionario contenente 29 domande a scelta multipla. Nel 20,6% dei casi, l’intervistata «ha ammesso di aver paura che la sua partner torni a casa». Inoltre, il 41,2% delle donne ha ammesso di aver occasionalmente nascosto qualcosa alle partner per paura di una reazione violenta. Inoltre, il 14,7% ha dichiarato «di aver sempre paura delle proprie partner».

Chi sono i carnefici

Dati notevoli provengono anche dal Centre for disease control di Atlanta, che ha divulgato una rilevazione chiamata National intimate partner and sexual violence survey (Nisvs) e basata sulle interviste a un campione 16.507 adulti. Nel corso della vita il 43,3% delle donne eterosessuali ha affermato di avere subìto una qualche forma di violenza sessuale. La cifra si alza al 46,4% per le donne lesbiche e raggiunge il 74,9% tra le bisessuali. Il dato più interessante riguarda la violenza specificatamente di natura femminile: solo il 5,3% delle donne eterosessuali dichiarava di essere stata molestata o abusata da donne, mentre tra le persone lesbiche la percentuale saliva al 14,8%.

Per quanto riguarda gli uomini, il 20,8% degli eterosessuali ha riferito di avere subìto violenza contro il 40,2% e 40,7% tra omo e bisessuali. Il dato più impressionante emerge dagli abusi perpetrati da uomini verso altri uomini: gli eterosessuali hanno subìto violenze da soli uomini nel 28,6% dei casi, contro il 78,6% dei maschi omosessuali (65,8% per i bisessuali)». E se il 35% delle donne eterosessuali ha raccontato di essere stata vittima di stupro, violenza fisica o stalking da parte del proprio partner, tra le donne omosessuali la cifra sale nuovamente: il 43,8% e ancora una volta più alta tra le bisessuali (61,1%).

Tra omertà e ideologia

Uno dei maggiori problemi nell’analisi dei rapporti violenti all’interno delle coppie gay e bisex è inoltre rappresentato dalla coltre di silenzio che storicamente circonda le relazioni omosessuali: il fatto che se ne parli di meno non significa, pertanto, che vi sia meno violenza. Gli studi sopra menzionati hanno ben chiarificato la ritrosia degli omosessuali nel parlare della loro intimità e dei problemi relazionali. A partire proprio dalla violenza e dagli abusi. Serpeggia nell’ambiente Lgbt la paura di uno stigma sociale, una sorta di «colpa collettiva» che porterebbe a considerare in maniera automatica l’equazione «omosessuale = persona violenta o disturbata». Con le ovvie conseguenze ideologiche e politiche: come portare avanti la battaglia sulle adozioni omosessuali se cala il sipario sulla favoletta della coppia gay tutta amore e dolcezza? Da qui la diffusa omertà sugli abusi e le violenze. Nel caso specifico delle lesbiche, poi, alla generale preoccupazione di evitare colpe collettive che ricadrebbero sulle istanze di tutta la comunità Lgbt, si assomma anche il femminismo, di cui si ha paura di inficiare le battaglie storiche.

L’omertà sulla Ipv gay e bisex, peraltro, finisce per danneggiare le vittime di violenza in due modi: con l’isolamento del singolo, costretto al silenzio da un’intera comunità e senza sapere a chi rivolgersi, e con l’assenza strutturale di servizi sociali di ascolto e di intervento ad hoc,per porre fine alle violenze e dare aiuto alle vittime nella loro specificità. In conclusione: non è difficile immaginare, alla luce di questi timori, che la stessa cortina omertosa potrebbe coprire anche eventuali e possibilissime violenze sui bambini adottati. Violenze la cui emersione nel dibattito pubblico potrebbe portare a rinfocolare la narrazione contro le adozioni gay. Perché se già la violenza tra partner adulti viene ritenuta un elemento da minimizzare o silenziare a ogni costo, figuriamoci il picchiare – o peggio – un bambino.  

Cristina Gauri

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4 comments

fabio crociato 10 Maggio 2021 - 11:53

Certo che sono più violenti. Son più isterici con quello che assimilano, ingeriscono per compensare, per ricercare un equilibrio complesso verso cui tendono, come tutti, ma ovviamente con ben maggiore difficoltà di successo. E allora si scagliano e vengono scagliati contro esempi di riuscita migliori, quanto meno in termini di vitalità. Per una vitalità artefatta!

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Itb 21 Marzo 2023 - 7:51

Scannatevi tutti a vicenda… Non vi ferma nessuno

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