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Zitromax, l’antibiotico per curare il Covid è introvabile in Italia: ecco perché

by Alessandro Della Guglia
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Roma, 13 gen – Introvabile, l’antibiotico maggiormente usato per i malati di Covid – sia a casa che negli ospedali – è letteralmente introvabile nelle farmacie italiane. Lo Zitromax non c’è più, da molti giorni e proprio nel pieno di un’ondata di contagi.

Zitromax, il farmaco anti Covid finito in tutta Italia

Come è possibile? Sembra che a mancare sia la molecola necessaria per la produzione di questo farmaco, prescritto dai medici in associazione con antinfiammatori. In particolare negli ultimi due mesi c’è stato peraltro un incremento notevole dell’utilizzo di Zitromax, con conseguente difficoltà nel reperirlo. Un aumento dovuto anche alla corsa all’accaparramento anche da parte di persone che non avevano contratto il Covid ma temevano di contagiarsi. Come se non bastasse nelle farmacie sono irreperibili pure generico e preparati equivalenti.

L’azitromicina, commercializzato con il nome di Zitromax dall’ormai celebre azienda farmaceutica Pfizer, è un antibiotico appartenente alla famiglia dei macrolidi e serve a combattere le infezioni delle vie respiratorie. Solitamente i medici lo prescrivano in combinazione con la Tachipirina. Purtroppo però non è tutto, perché si tratta di un medicinale indicato anche per il trattamento della bronchiolite, in particolare nei bambini.

L’ombra della speculazione

Ma dietro la “scomparsa” dello Zitromax potrebbe celarsi pure la speculazione, come riportato stamani da Repubblica. Un sospetto che tormenta diversi farmacisti italiani. “Non vorrei che l’avessero tolta dal mercato italiano per venderla all’estero a prezzo più alto“, afferma Giuseppe Longo, titolare della farmacia di piazza Vittorio a Roma. “Era prevedibilissimo che ci sarebbe stato un aumento di richieste di azitromicina in questo momento – dice ancora il farmacista – È un farmaco presente nelle linee guida ministeriali per la terapia contro il Covid. Lo prescrivono tutti i medici d’Italia”. Eppure “non è un farmaco costoso o complesso da produrre. Non vorrei che stia verificandosi una sorta di aggiotaggio attorno all’azitromicina. Toglierla al mercato italiano per poi rivenderla all’estero a caro prezzo. D’altronde è già successo in questi due anni di pandemia”.

Alessandro Della Guglia

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