Home » Che cos’è il lungotermismo? La filosofia perfetta per giustificare le porcate delle élite

Che cos’è il lungotermismo? La filosofia perfetta per giustificare le porcate delle élite

by Guido Taietti
0 commento
lungotermismo

Una nuova filosofia sembra diventata molto popolare tra i ricchissimi del mondo anglosassone. Si tratta di un approccio etico legato a una prassi chiamata «altruismo efficace», che piace in particolare al mondo della Silicon Valley: parliamo del «lungotermismo».

Che cos’è il lungotermismo?

Per provare a darne una definizione immediata, chiamiamo «lungotermismo» l’impianto filosofico che si sviluppa logicamente dall’assioma etico secondo cui la vita delle generazioni future vale tanto quanto la vita delle generazioni presenti. Da questo approccio discende la prassi nota invece come «altruismo efficace», che più precisamente indica il propendere, tra i diversi corsi d’azione possibile, per quello che porta più beneficio al numero maggiore di persone possibile.

Questo articolo è stato pubblicato sul Primato Nazionale di marzo 2023

È un approccio schiettamente anglosassone, spesso ossessionato dal ridurre valori, idee e concetti a una qualche matrice numerica e dalla pretesa di poter trasformare un problema etico in un’equazione matematica risolvibile. Capite bene che, in tal modo, l’idea di tenere in considerazione gli effetti che una decisione politica potrà avere non solo sulla generazione presente o la prossima, ma anche sugli esseri umani viventi tra un milione di anni apre problemi morali e incertezze non da poco.

Il testo che ha reso popolare questo insieme di riflessioni è Che cosa dobbiamo al futuro del filosofo scozzese William MacAskill, ma probabilmente è il contesto in cui viviamo, il mondo post-Covid, la pervasività della tecnica, ad aver gettato le premesse perché questo sistema filosofico conoscesse una certa fortuna. A un’occhiata superficiale, questo modo di agire potrebbe anche sembrare vagamente logico, tuttavia il fatto che se ne siano fatti alfieri persone come il trader-truffatore Sam Bankman dovrebbe suscitare un certo grado di scetticismo.

Clamorose falle logiche

Effettivamente basta poco per accorgersi che esistono enormi difetti logici in questo approccio che possono avere – e hanno – terrificanti conseguenze sul piano politico: tanto per cominciare, il lungotermismo in sé postula che sia possibile valutare gli effetti sul lungo termine di una decisione, in realtà smentendo – o pretendendo di smentire – la logica che invece informa normalmente gli altri paradigmi scientifici, per i quali oramai è data per assodato il noto «effetto farfalla», ovvero l’idea che una piccola o piccolissima variazione nelle condizioni di partenza può generare enormi differenze tra due sistemi simili nel corso del tempo.

E se, per usare la famosa immagine, «un battito d’ali a Pechino può generare un uragano in Texas», come pretendiamo di capire che effetti potrà avere – tra cento o tra un milione di anni – una decisione politica presa oggi? Per essere ancora più banali – ma forse più efficaci – verrebbe inoltre da chiedersi: «Ma ha senso pretendere di ignorare le immediate conseguenze di un’azione politica, esercitata su persone viventi, reali, a fronte di ipotetici vantaggi in un futuro incerto, che riguarda persone non esistenti e che potrebbero non esistere mai?».

Faccio quel che mi pare

A pensar male, qualcuno potrebbe sospettare che il vero fine di questo approccio sia soprattutto svincolare i più ricchi da ogni valutazione etica, rendendola imponderabile, soprattutto perché questo presunto approccio lungotermista non pare venga interiorizzato in modo così coerente: se ha senso preoccuparsi delle vite degli esseri umani che vivranno tra un milione di anni e considerarle importanti come le nostre, non dovremmo allora, ad esempio, aspettarci che i ricchi della Silicon Valley siano contrari all’aborto? O quantomeno sostenitori dell’idea che i diritti del feto siano sostanzialmente uguali a quelli della madre? Eppure non risulta che qualcuno abbia mai sollevato questo dubbio.

L’approccio prettamente numerico alle condotte etiche e politiche rende più difficile esprimere giudizi: una decisione che impoverisce milioni di consumatori oggi per salvarne miliardi ipotetici domani, è migliore o peggiore dell’esatto opposto? Difficile dirlo. Il problema risiede nel fatto che, giocando con la categoria certo-incerto e spostando il problema dell’analisi avanti nel tempo, si può giustificare praticamente qualunque prassi. Ad esempio, è giusto o sbagliato per una…

You may also like

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati