Roma, 8 gen – Proletari, poveracci e ignoranti. Così Giorgio Gori ha etichettato su Twitter i manifestanti di Washington, ripostando un video che mostra un gruppo di sostenitori di Trump uscire dal Campidoglio dopo il tentato assalto per protestare contro la ratifica della vittoria di Biden.
Giorgio Gori: un concentrato di classismo radical chic
Un mix di disprezzo e luoghi comuni verso le classi subalterne nel tweet del sindaco dem di Bergamo. In perfetta sintonia con il resto della sinistra italiana che, nello sciacallaggio operato sui fatti di Whashington, sta chiedendo l’epurazione del sovranismo. “Guardo e riguardo queste persone sfilare. Chi sono? Proletari, mi verrebbe da dire. Poveracci, poco istruiti, marginali, facilmente manipolabili, junk food e fake news, marionette nelle mani di uno sciagurato che li ha usati per il suo potere”. “E’ cosi che si diventa fascisti?” l’immancabile chiosa finale.
Il manifesto della sinistra della Ztl
Insomma un concentrato di classismo radical chic, degno della così detta “sinistra da ztl”, per rimanere in tema di cliché. Vedendo che il tweet stava scatenando forti polemiche, il radical chic Gori ha provato a correggere il tiro, sostenendo che l’espressione “proletari” non va interpretata nell’accezione “marxista”, ma in senso letterale. “Questo comunque intendevo, senza voler offender nessuno” aggiunge. Peccato che due righe sotto i proletari vengono definiti poveracci. “Gente impoverita, esclusa, privata del diritto ad un’istruzione decente. Così mi sono sembrati gli assaltatori di Capitol Hill. Non c’era spregio della loro condizione, semmai il contrario: il sapere che chi è senza speranza cova facilmente l’odio e la violenza. E che c’è responsabilità di chi non si è accorto della loro condizione, o non ha fatto abbastanza per offrire loro un’alternativa di dignità (parlo di noi, dei progressisti)”.
Per Black lives matter il ragionamento non vale
Un’analisi sociologica che evidentemente non serviva per i manifestanti di Black lives matter, incensati dal clero giornalistico mainstream e da tutta la sinistra italiana nonostante abbiano messo a ferro e fuoco il paese nei mesi precedenti, compiendo le peggiori nefandezze. Ma ormai è chiaro che per Gori e compagni, le rivolte giuste sono solo quelle che scelgono loro.
Riccardo Natale