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Il Grande Reset e la caccia ai «no vax» sono inquietanti, ma non si risponde con il complottismo

by Giovanni Damiano
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complottismo

Roma, 18 set – La logica cospirazionista non è appannaggio solo di chi critica il potere. Lo insegnano le vicende della Rivoluzione francese. Al complotto denunciato da controrivoluzionari alla Barruel, risponde il governo giacobino che si serve del «complotto dello straniero» e delle «cospirazioni delle carceri» per radicalizzare sempre più il Terrore. Non a caso, per parlare dell’oggi, un ministro degli Interni che lancia l’allarme su possibili sinergie sovversive tra «no vax» ed «estremisti» non si sta forse servendo proprio della logica del complotto? Con i «no vax» da utilizzare come comoda categoria demonizzante, come capro espiatorio inventato sul quale scaricare tutti i fallimenti del potere (vedere alla voce René Girard). Ma ovviamente qui interessa soprattutto dire qualcosa sul perché il complottismo continui imperterrito ad allignare come una mala pianta nell’ambiente neofascista, o di destra radicale, o tradizionalista, ecc. Per averne prova, basta dare una scorsa ad alcune cose scritte sul ventennale dell’attentato alle Torri Gemelle che definire farneticanti è un eufemismo.

Il complottismo in tre passaggi

Ora, il cospirazionismo, per dirla in breve, ha tre vantaggi innegabili che ne spiegano la perdurante vitalità.

1. Innanzitutto, semplifica oltremisura la complessità del reale, ed è quindi alla portata di tutti. In altre parole, il complottismo si potrebbe definire una dottrina essenzialmente democratica, in quanto bastano pochissimi strumenti culturali per comprenderla. Esempio semplice semplice: il Risorgimento è opera della Massoneria e della sua lotta contro le forze della Tradizione (rigorosamente con la maiuscola), ovvero Chiesa e Impero austriaco. Et voilà. Tutto chiaro, tutto si tiene, tutto si spiega.

2. In secondo luogo, il cospirazionismo è infalsificabile, tanto più perché chi lo denuncia è in effetti parte del complotto. Esempio: Satana è satanico soprattutto quando fa di tutto affinché si neghi la sua esistenza. Detto in altro modo, più si critica la logica del complotto, più si dimostra di essere al suo servizio.

3. Terzo punto: il cospirazionista ritiene di possedere quello che si potrebbe definire un plusvalore veritativo. Vale a dire che il teorico cospirazionista, avendo smascherato le trame del nemico, ha raggiunto un livello di verità incommensurabilmente superiore a quello di chi invece non si rende conto, per così dire, dell’esistenza di Matrix, che non a caso è un esempio perfetto di film cospirazionista.

La trappola del Grande Reset

Ora, per venire all’oggi, una categoria che a mio parere si presta a meraviglia a letture cospirazioniste è quella di Grande Reset, dalla quale, perciò, sarebbe bene tenersi prudentemente lontani, a meno di non usare tutta una serie di cautele metodologiche. In effetti, quando si parla di Grande Reset vien quasi naturale pensare a una radicale trasformazione partorita da un gruppo di persone (alla Bilderberg, per capirci), programmata a tavolino e studiata nei suoi diversi passaggi e sviluppi. Gli ennesimi «Savi Anziani» all’opera. Che poi, per il cospirazionista cambiano i nomi e le maschere, ma l’Avversario (mi raccomando la maiuscola) è in fondo sempre lo stesso, ovvero colui che agisce per sovvertire il mondo e combattere il bene.

Per non cedere al complottismo

Personalmente, penso invece che molto probabilmente non esista alcun Grande Reset, ma che ci sia una momentanea convergenza, non si può dire quanto duratura, d’interessi disparati che in maniera asimmetrica (cioè non allo stesso modo e non ovunque) stanno entrando in relazione tra loro. Parlo, ad esempio, di governi, case farmaceutiche ed esperti tecnocrati, col supporto del ceto di complemento (soprattutto informazione mainstream) indispensabile per creare consenso. A sua volta, la massa di solito si adegua su base volontaria, grazie alla forza del mimetismo e dell’adattamento sociali (vedere alla voce Gabriel Tarde), mentre per i governi vale spesso quel che diceva un grande storico (colpevolmente trascurato) come Augustin Cochin quando parlava di «macchina»: un meccanismo che una volta avviato può procedere seguendo la sua logica interna, in questo caso quella emergenziale. Tutto ciò senza minimamente ricorrere a spiegazioni cospirazioniste. Si faccia la prova…

Giovanni Damiano

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4 comments

jason17 18 Settembre 2021 - 1:43

Quando si crede che ci sia una ” Convergenza “, casualità che dir si voglia, si è quanto più lontani dal comprendere ciò che succede. Lei è libero di scrivere e pensare quel che preferisce però, faccia la cortesia, di non dare lezioni a chi ha un pensiero articolato che differisce dalla sua visione ” semplificata ” degli accadimenti. Leggo e rispetto il Primato proprio perché dona visibilità a tutti quindi anche a chi, come lei, dovrebbe scrivere su altri lidi, perché questo modo di pensare è tipico delle persone allineate che tentano di fare il gioco, (sdoganando versioni semplicistiche della realtà), di chi, invece, ” Cospira ” e ci rende l’esistenza peggiore. Buon proseguimento e mandi i suoi scritti a Porro e Travaglio.

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Gino Pilotino 18 Settembre 2021 - 2:13

STRONZATE

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fabio crociato 18 Settembre 2021 - 6:23

C’è qualcuno che può sempre e comunque difendere più semplicemente i propri interessi, nella migliore delle ipotesi in modo spregiudicato, e qualcun altro no, altrimenti viene definito, sempre nella migliore delle ipotesi, populista. Mettiamola così.
Però resta un però, i deliri razionali (ripeto razionali), di onnipotenza che sconquassano l’ equilibrio di esseri e comunità intere sono dovuti al Fato?! Hanno la capacità attrattiva di soffiare sempre insieme…, manco i venti!
Tendenzialmente sto lontano anch’ io dal termine cospirazione poiché lo ritengo alla lunga caduco certo è che i solchi esemplari restano.
Complotto, congiura…, quelli oggi avvengono anche al bar!

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Prof. Massimo Sconvolto 18 Settembre 2021 - 11:43

Come nessun grande reset?

Lo hanno pure messo nero su bianco!
https://www.santander.com/en/press-room/insights/capitalism-reset-and-new-social-contract-post-covid-19-crisis

Anche perché gli #USA sono già falliti sul loro debito anche se continuano a nasconderlo
https://www.blacklistednews.com/article/77962/american-national-debt-increases-and-becomes.html

e infatti le loro obbligazioni spazzatura (junk bonds) non le vuole più nessuno
https://www.marketwatch.com/story/washington-lawmakers-want-to-bring-back-build-america-bonds-the-muni-market-isnt-buying-it-11621533281?mod=mw_latestnews

Contro il grande reset comunque c’è la soluzione.

Evitare di comprare obbligazioni (anche dette bond, prestito obbligazionario, in caso di debito di Stati Titoli del debito pubblico)
https://massimosconvolto.wordpress.com/2018/09/02/rischiatutto/

E portare a casa fisicamente i soldi, perfettamente lecito e tutelato ex art. 47 ancora vigente Costituzione
https://massimosconvolto.wordpress.com/2016/12/02/banca-materassi/

prima che tutti lo rendano impossibile per evitare il fallimento di potenti incapaci
https://www.immediatofin.it/news/2021/09/16/bancomat-e-assegni-per-chi-cambia-tutto-dall1-luglio/

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