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Crociata in Spagna, memorie e testimonianze della Brigata irlandese

by La Redazione
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Firenze, 2 apr – In maniera simile ai suoi “cugini” maggiori – ossia i due conflitti mondiali –, la guerra civile di Spagna può vantare una buona produzione letteraria: i più famosi sono Per chi suona la campana di Ernest Hemingway, Omaggio alla Catalogna di George Orwell e Diario della guerra di Spagna di Simone Weil. Si tratta perlopiù di memorie biografiche, anche in versione romanzata, dei protagonisti che parteciparono a quel conflitto sul fronte repubblicano. Esiste anche una controparte, seppur minoritaria, volta però all’analisi militare: basti pensare ai titoli di Italia Storica, incentrati sul corpo di spedizione italiano e alla battaglia di Guadalajara del 1937. Tuttavia, c’è da osservare la mancanza di una componente narrativa, rivolta ai nazionalisti o ai singoli schieramenti interni. Non che in Italia siano mancati, a livello editoriale: si tratta però di testi che hanno visto la luce alla fine degli anni ’30, a conflitto ancora in corso, o tra gli anni ‘90 e i primi anni del nuovo millennio.

Crociata in Spagna, il nuovo libro di Passaggio al Bosco 

A colmare questo vuoto, fin troppo latente, ci ha pensato Passaggio al Bosco Edizioni, casa editrice fiorentina, giunta alla sua 101esima pubblicazione con Crociata in Spagna. Memorie e testimonianze della Brigata irlandese di Eoin O’Duffy. Come si evince dal titolo, il libro raccoglie le vicissitudini dei volontari irlandesi in terra di Spagna, alternandosi ai viaggi di O’Duffy sulla linea del fronte e gli incontri con i vari esponenti del fronte nazionalista, tra cui lo stesso Generale Franco. Non manca poi un resoconto storico dei legami esistenti tra l’Irlanda e la Spagna, gli scambi culturali e commerciali tra i due popoli protrattisi nei secoli.

Da una parte c’è il racconto di un pezzo di storia sconosciuta, insita in una delle più cruente esperienze belliche del Novecento; dall’altra, l’approfondimento biografico di una figura latente nelle pubblicazioni italiane, se escludiamo The Blueshirts. Un fascismo irlandese? di Maurice Manning, edito dalla Pellicani Editore. Ultimo, ma non meno importante, è l’obiettivo prefissatosi dallo stesso autore nella sua nota introduttiva, ovvero il naturale desiderio di giustizia e riconoscimento per la scelta di campo dei volontari irlandesi: non opportunistica e di comodo, ma un sacrificio eroico per la Civiltà europea.

Cristiano Ruzzi

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