Home » Eroi dimenticati: Alberto Crispo Cappai, da Porta Pia a Vittorio Veneto

Eroi dimenticati: Alberto Crispo Cappai, da Porta Pia a Vittorio Veneto

by La Redazione
0 commento

Roma, 4 apr – La Sardegna è un territorio assolutamente affascinante per la sua storia, la sua tradizione e per i figli della Patria che diede alla luce. Alberto Crispo Cappai nacque a Sassari il 4 aprile 1851 in quei territori che appartenevano ancora al Regno di Sardegna. Non ci volle molto perché, anche in Cappai, il fuoco dell’amore patriottico prendesse piede e si alimentasse irrefrenabilmente. Nel 1867 entrò nell’Accademia militare di Modena uscendone due anni più tardi con il grado di Sottotenente dei Bersaglieri di Parma.
Erano anni, quelli del 1870, ancora molto caldi. L’Italia era una Nazione da appena una manciata di anni ma, al di là delle Alpi, un altro Paese cercava l’unità: la Germania. Grazie all’intervento teutonico, infatti, Crispo Cappai poté vedere l’unificazione del Veneto al Regno d’Italia, ma mancava ancora l’Urbe all’appello.
Nel 1870, il 20 settembre, partecipò ad una delle azioni più coraggiose della sua avventurosa vita. Con i suoi Bersaglieri, infatti, sfondò Porta Pia ed occupò la capitale dello Stato Pontificio. Da una lettera scritta da Crispo Cappai al padre leggiamo: “Il 20 alle 9,16 del mattino, la nostra aprirono il fuoco a Porta Pia per aprire una breccia nei bastioni  e poter quindi montare l’assalto. Il bombardamento durò 6 ore. Volli sempre, mentre il nostro battaglione era indietro al coperto, seguire i movimenti dei nostri pezzi in posizione e ciò per provarmi, per vedere così che effetto facevano su di me le cannonate che ci controbattevano i papalini. Fui soddisfatto della prima prova , calmo e indifferente seguivo collo sguardo le granate che arrivavano e che scoppiavano a pochi metri da noi: dopo una mezz’ora i nostri bravi artiglieri smontarono i pezzi nemici e fecero mano ai lavori di Breccia. Dopo 6 ore alle 11 la breccia ancora fumante era aperta”. La Breccia di Porta Pia sancirà la fine della Terza guerra d’Indipendenza e l’unificazione totale dello stivale.
Essendosi distinto per coraggio ed abilità militari, Crispo Cappai venne promosso al grado di capitano. Alla fine degli anni ’80 del 1800, il soldato sardo venne inviato a capo delle truppe italiane di stanza nell’isola di Creta per combattere contro i turchi a fianco della nascente nazione greca. Anche qui il giovane soldato dimostrò qual era il suo valore e venne addirittura decorato con l’emblema di commendatore dell’Ordine del Salvatore, la più importante onorificenza della Grecia moderna. Per il valore dimostrato sul suolo ellenico, venne promosso al grado di colonnello dello Stato Maggiore e capo della IX Armata.
Nel 1915 partecipò alla Prima Guerra Mondiale. Si distinse, particolarmente, a Vittorio Veneto nel novembre del 1918 quando l’Italia sconfisse definitivamente il nemico austriaco e poté, finalmente, porre fine al conflitto più sanguinoso che il mondo avesse conosciuto.
Porta Pia e Vittorio Veneto sono state le due battaglie più importanti della Storia del nostro Paese, due battaglie nelle quali il popolo italiano si è sentito finalmente tale e ha saputo agire come un’unità e non come un insieme di singoli. Crispo Cappai, a queste battaglie, era presente, in prima linea, pronto a difendere il tricolore ancora una volta.
L’eroe di Porta Pia e di Vittorio Veneto si spense il 6 dicembre 1940 a Modugno.
Tommaso Lunardi

You may also like

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati