Roma, 11 mar – Dopo tanti annunci Vittorio Feltri ci ha fornito finalmente una prova plastica della sua passione per il saluto romano. In questi giorni di epidemia di coronavirus, in più di una occasione aveva ribadito la sua preferenza per il saluto alternativo alla stretta di mano, ma solo grazie a questa breve intervista di Alanews abbiamo potuto averne un riscontro visivo. “Io lavoro in redazione come sempre”, risponde all’intervistatore che lo ferma in centro a Milano per chiedergli se a causa della zona rossa sarebbe rimasto a casa.
Feltri poi specifica: “Saluto romanamente, poi qualcuno dice che è un saluto fascista. Ma in realtà è un saluto romano che poi i fascisti hanno adottato. Però i romani hanno adottato anche pane e salame ma non sono mica diventati fascisti”. A questo punto l’intervistatore chiede “mi fa vedere?” e il direttore di Libero non si sottrae esibendosi in un (timido) saluto.
Meglio Hitler
“Così”, dice Feltri con il braccio semi teso e la mano aperta, precisando: “Mi piace di più quello di Hitler (e mette il braccio più vicino al corpo) però uso quello romano”. A questo punto l’intervistatore chiede “quindi una delle abitudini che cambierà è il saluto romano”. Feltri lo corregge: “No, sono già passato al saluto romano”.
Davide Romano
3 comments
..quello alla Hitler è più pratico…
Pericolosa, equilibristica intervista, sull’orlo del suicidio mediatico… Troppo forte! I benpensanti petalosi ne saranno inorriditi…. L’ironia non è certo una dote dei rancorosi, rabbiosi talebbbani antifà! Al momento, mi sfuggono anche altre loro eventuali doti…
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