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La radio nazionale finlandese trasmette in latino

by Michael Mocci
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lupa-capitolinaHelsinki 14 nov – L’emittente radio nazionale della Finlandia, Yle Radio 1, una volta a settimana trasmette un notiziario, “Nuntii Latini”, interamente in lingua latina. Molte le notizie in scaletta: dall’elezione di Papa Francesco, agli esperimenti nucleari in Corea del Nord, passando per i discorsi di Obama. La pronuncia è stentata e la fonetica corrotta ma il programma sta avendo grandissimo successo e sempre di più sono gli ascoltatori che stanno scaricando la “App” di “Nuntii Latini”.

“I nostri ascoltatori sono decine di migliaia – dichiara Sami Koivisto, giornalista del notiziario – E’ chiaro che il web sta dando linfa nuova a un linguaggio considerato morto”. È interessante notare come un’iniziativa del genere sia attuata in un paese come la Finlandia, la cui lingua, appartenendo al ceppo ugro-finnico, non fa nemmeno parte delle cosiddette lingue neolatine. Eppure la scelta di trasmettere in lingua latina un programma alla radio nazionale non è isolata: a partire dalla riforma scolastica del 1994, nel paese scandinavo, in alcuni licei è presente lo studio della lingua latina.

Mentre in Italia, patria della romanità, la cultura classica muore, nelle scuole non si insegnano più il periodare lapidario di Cesare, il rigore della sintassi, l’etica asciutta di Attilio Regolo, il concetto di cittadino-soldato, la bellezza del diritto romano che Vico definì “serioso poema e severa poesia”.  E gli iscritti al liceo classico crollano: 31 mila quest’anno, contro gli oltre 65 mila del 2007, secondo i dati del Miur. Secondo la preside del liceo Virgilio di Roma, Emilia Marano: “Nelle sezioni internazionali facciamo il pienone invece al classico non c’è più l’overbooking, forse perchè le famiglie cercano diplomi che offrano più sbocchi professionali”. Per Mario Rusconi, presidente dell’associazione nazionale presidi a livello capitolino, lo scientifico prevale sul classico grazie “al fatto che stanno aumentando le iscrizioni nelle facoltà scientifiche e il primo indirizzo sembra preparare meglio per questa scelta, offre più chance”.

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