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Navi-tomba e tesori scoperti riaccendono la curiosità per i vichinghi

by Andrea Bonazza
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Roma, 26 apr – La civiltà vichinga sta vivendo negli ultimi anni una vera e propria riscoperta, non solo nei Paesi nordici che storicamente l’hanno vissuta, ma in pressoché tutto il mondo, non solo occidentale. A contribuire a questo fenomeno sono certamente stati romanzi e musica metal, così come soprattutto film e fortunate serie Tv che di questi antichi popoli nordici ne hanno ripercorso storia e miti. Discostandoci dalla finzione cinematografica, però, anche il mondo archeologico è sempre più interessato alla misteriosa storia dei temuti guerrieri nordici. Sono infatti moltissime le scoperte verificatesi da oltre un secolo e molte di queste riaccendono enigmi e discussioni scientifiche e teologiche sul variegato mondo vichingo. In questa nuova pagina del nostro viaggio alla scoperta dei vichinghi, le onde del nord ci portano in Norvegia e in Danimarca, dove due recenti scoperte portano un contributo non da poco conto nello studio dei popoli norreni.

Sepolture Drakkar in Norvegia

Sulla costa sud-occidentale della Norvegia, a Karmøy, i ricercatori hanno scoperto una nave vichinga sepolta in un tumulo funerario, oggi avente le caratteristiche fisiche di una collinetta. Secondo un rapporto di Sciencenorway.no, l’identificazione della nave è stata possibile utilizzando un sofisticato radar che penetra nel suolo e che permette quindi di delineare le strutture che si trovano sotto la superficie. In una prima verifica la nave sembra essere lunga una ventina di metri e si trova proprio al centro del tumulo, portando gli archeologi a dedurre che si tratta di una nave funeraria.

Karmøy: il cimitero delle navi vichinghe

Sempre a Karmøy, però, altre due sepolture di navi vichinghe stanno incuriosendo la comunità scientifica norvegese. Entrambe le imbarcazioni sono state datate alla fine dell’VIII secolo d.C., proprio come la nave appena scoperta della quale vi abbiamo scritto poc’anzi. Data questa costellazione di sepolture navali vichinghe nell’area e la loro data relativamente antica, Håkon Reiersen del Museo di Archeologia dell’Università di Stavanger, suggerisce che la tradizione funeraria delle navi-tomba scandinave potrebbe essere nata a Karmøy, per poi diffondersi altrove. Ora gli archeologi hanno in programma di scavare il tumulo per esaminare le condizioni della nave e, si spera, per datarla in modo più preciso. “Ciò che abbiamo visto finora è solo la forma della nave – ha spiegato Reiersen, project manager sul campo – “Quando apriremo però, potremmo scoprire che non gran parte della nave è conservata e ciò che rimane è solo un’impronta”.

Un tesoro vichingo in Danimarca

Spostandoci adesso in Danimarca nordoccidentale, un giovane metal detector ha scoperto un millenario tesoro di gioielli, provenienti dalla Scozia o dall’Irlanda, e circa 300 monete d’argento danesi, arabe e germaniche, con buone probabilità bottino di incursioni vichinghe. Il luogo del ritrovamento di questo tesoro, scoperto dopo mille anni, si trova a circa cinque miglia dal ringfort di Fyrkat (fortificazione circolare vichinga), costruito dal re Harald Bluetooth nel 980 d.C.. Al momento del ritrovamento, gli elementi che componevano il ricco bottino vichingo sono stati trovati separati in due punti vicini l’uno all’altro. Lars Christian Norback del North Jutland Museum ha affermato che il tesoro potrebbe essere stato sepolto quando il forte di Fyrkat è stato bruciato. Gli archeologi sono ora al lavoro per nuove ricerche nell’intera area, con la speranza di acquisire ancora maggiori dettagli per questa affascinante ricerca che potrebbe risolvere ben più di una domanda legata al declino del ringfort vichingo.

Andrea Bonazza

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