Roma, 30 giu – Il crollo del turismo globale a causa di lockdown e restrizioni anti-Covid potrebbe portare a una perdita di oltre 4mila miliardi negli anni 2020 e 2021. Lo rivela il rapporto congiunto dell’Organizzazione mondiale del turismo (Unwto) e della Conferenza sul commercio e lo sviluppo (Unctdad) delle Nazioni unite.
Crollo del turismo globale, Unwto: “Promuovere le vaccinazioni”
“Il mondo ha bisogno di uno sforzo di vaccinazione globale che protegga i lavoratori, riduca gli effetti sociali negativi e prenda decisioni strategiche in materia di turismo, tenendo conto dei potenziali cambiamenti strutturali”, ha affermato il segretario generale ad interim dell’Unctad Isabelle Durant. “Il turismo è un’ancora di salvezza per milioni di persone – fa presente il segretario generale dell’Unwto Zurab Pololikashvili – e promuovere la vaccinazione per proteggere le comunità e sostenere il riavvio sicuro del turismo è fondamentale per il recupero di posti di lavoro e la generazione di risorse tanto necessarie, specialmente nei paesi in via di sviluppo, molti dei quali dipendono fortemente dal turismo internazionale”. Intanto, nelle piattaforme trading, i titoli delle case farmaceutiche produttrici dei vaccini continuano a crescere.
America centrale la regione più colpita
Se andiamo a vedere la ripartizione geografica dei danni al turismo, la regione più colpita sarà probabilmente l’America centrale, dove il Pil potrebbe ridursi di quasi il 12% entro la fine dell’anno. Questo secondo il peggiore scenario dell’Unctad. I lavoratori avranno probabilmente poche opzioni di lavoro alternative nelle regioni in cui gli Stati non hanno il peso fiscale per i pagamenti del benessere legati alla pandemia in stile europeo, chiarisce l’Unctad. Il turismo e i settori correlati sono spesso l’unica fonte di sostentamento e di reddito per “molti lavoratori informali nei Paesi in via di sviluppo”, come nel Sud-Est asiatico, che probabilmente sarà la seconda regione più colpita, secondo l’Unctad, che ha previsto una contrazione del Pil derivata dal turismo tra l’8 e il 9 per cento.
In Occidente è Irlanda la più colpita
Una delle nazioni occidentali più colpite, invece, avverte l’Unctad, potrebbe essere l’Irlanda, dove il governo martedì ha confermato l’approccio di “eccesso di cautela” per le restrizioni. Scelta che ha comportato l’esclusione di Dublino dalla lista delle città ospitanti per Euro 2020. I piani per seguire il resto del continente e consentire la ripresa del servizio al chiuso in ristoranti e pub sono stati posticipati a data da definirsi martedì, con il governo che ha citato gli avvertimenti dei funzionari sanitari sulla variante Delta del virus.
Turismo in ripresa nei Paesi con alti tassi di vaccinazione
In generale, si prevede che il turismo si riprenderà più rapidamente in Paesi con alti tassi di vaccinazione, come Francia, Germania, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti, afferma il rapporto. Ma gli esperti non si aspettano un ritorno ai livelli di arrivo dei turisti internazionali pre-Covid prima del 2023, se non successivamente. Un quadro non dissimile dalla situazione che registriamo in Italia. I principali ostacoli sono le restrizioni ai viaggi, il lento contenimento del virus, la scarsa fiducia dei viaggiatori e un ambiente economico deteriorato.
Ludovica Colli