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Melegatti: la campagna social non è bastata a salvare il pandoro italiano

by admin
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Verona, 12 dic – Sembrava una bella favola di Natale, a lieto fine. Si sta trasformando in un incubo. La campagna social per salvare i pandori e i panettoni Melegatti non è stata sufficiente. Nonostante il milione e mezzo di dolci natalizi venduti, nella storica azienda veronese è tornata la cassa integrazione. È stato dato lo stop alla produzione e i lavoratori questa mattina sforneranno il loro ultimo pandoro dell’anno. Poi di nuovo a casa, senza sapere nulla del loro futuro, senza sapere se potranno contare sulla produzione delle colombe di Pasqua, sulleaquale si sta aspettando il parere del Tribunale.

Una piccola buona notizia c’è: lo stipendio di novembre è stato pagato, con un rateo anche sulla quattordicesima. Per i giorni seguenti si naviga a vista, con il salario pagato di settimana in settimana. I dipendenti, però, aspettano ancora le mensilità di agosto, settembre e ottobre.

Come vi avevamo spiegato in questo articolo, dopo oltre un secolo di successi e dolcezza natalizia, la Melegatti è in crisi. Numerose le cause, non ultima l’apertura di un nuovo stabilimento per la produzione dei croissant che ha messo in ginocchio le casse dell’azienda. Uno dei fiori all’occhiello della produzione dolciaria industriale italiana, che ha portato sulle tavole di tutti gli italiani i pandori e i panettoni natalizi rischia di cadere in mani straniere. Poi è partita un’imponente campagna sui social, che subito è diventata virale e ha fatto registrare un’impennata delle vendite.

Il fondo maltese Abalone Assett Management, in coabitazione con l’italiana Advam Sgr, ha lanciato un salvagente, assicurando 6 milioni di euro per la mini campagna di Natale, e ha promesso di investirne un’altra decina per quella di Pasqua. Ma non è ancora sufficiente: quello che bisogna raggiungere è un accordo sul debito, che complessivamente ammonta a 22 milioni e mezzo di euro, di cui quasi la metà (10 milioni) con le banche (gli altri 12 milioni con i fornitori).

Anna Pedri

 

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2 comments

FB 12 Dicembre 2017 - 4:03 Reply
Tony 12 Dicembre 2017 - 5:44

….un enorme errore fermare la produzione. Continuare, nel caso, a regime ridotto e con stipendi auto ridotti per tutti, ma continuare..

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