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Altre ombre su Capitol Hill: lo sciamano di Trump girava scortato dalla polizia (Video)

by Valerio Savioli
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sciamano

Roma, 7 mar — Sono appena stati resi pubblici alcuni video riguardanti l’assalto al Congresso americano del 6 gennaio 2021. Nei filmati inediti, diffusi dal Daily Caller e da Fox News, ricompare il volto più celebre di quelle ore concitate: Jacob Chansley, l’ex veterano della Marina noto come lo sciamano di QAnon. Dalle immagini, lo sciamano sembra sia, a tutti gli effetti, scortato da alcuni agenti della polizia!

E c’è di più: il video mostra chiaramente Chansley, poi condannato a quattro anni di detenzione, camminare tranquillamente con due agenti, come se fosse in un tour guidato che lo porterà dall’ingresso del Campidoglio fino al Senato da dove ringrazierà le forze dell’ordine (!). A un certo punto passa persino davanti a un gruppo di diversi poliziotti che non alzano un dito al suo passaggio.

Nuovi video di Capitol Hill: la polizia scorta lo sciamano?

Il suo look eccentrico caratterizzato da pitture facciali e corna d’ordinanza, la sua presunta affiliazione al movimento cospirazionista QAnon, sono stati elementi formidabili per celare le profonde e inguaribili spaccature della società americana e ritrarre, strumentalmente, un episodio di portata storica che non è ancora stato debitamente approfondito nelle sue dinamiche più profonde, al di là dei resoconti di cronaca e dei procedimenti giudiziari che sono seguiti. Il cuore dell’impero a stelle e strisce è stato preso d’assedio, la nazione più potente è andata in cortocircuito, il mondo è stato, per qualche ora, senza guida.

Capitol Hill: nessuna verità dal Tempio della Democrazia

Rimangono scalfite nella memoria le parole di Lucio Caracciolo: “L’impero ha il suo calendario. Le sue maree. L’epifania del 2021 meriterà il suo posto nella storia. Ma l’assalto al Congresso segna davvero uno spartiacque? Che cosa finisce, che cosa comincia il 6 gennaio scorso? Anticipiamo la risposta. Quell’evento fungerà probabilmente da cesura fra una fase e l’altra. Molto più dell’11 settembre, incredibilmente sopravvalutato.” E ancora “I colpi di Stato li promuove di massima chi il potere non ce l’ha. Raro li ispiri il presidente in carica. Qui suona l’allarme: in quelle ore nessuno può stabilire chi sia al comando della superpotenza. Davanti agli occhi degli americani e del mondo intero si spalanca abissale un vuoto di potere. Insurrezione improvvisata o golpe sventato, conta poco. È comunque evento puntuale. Decisivo stabilire se blackout in circuito sano, che funzionava prima e ha ripreso a funzionare dopo, oppure no. Buona la seconda […] L’assalto al Congresso non è sparo criminale nel sereno cielo a stelle e strisce. È trauma acuto in una crisi profonda.”

Fin dove voleva, effettivamente, spingersi Trump, dopo il contestatissimo esito elettorale? Quali erano le aspettative, in quelle ore, nei confronti di Mike Pence? Che ruolo hanno giocato le forze armate e dell’ordine e i due diversi gradi di Stato profondo? I deep state e steady state? Tutti quesiti ancora irrisolti.

A che gioco stiamo giocando, America?

Quello che trapela è quindi tutta un’altra storia rispetto a quanto propagato a reti unificate dai media di tutto il mondo, anche la narrazione di insurrezione violenta, osservando i video, prende un’altra piega. Certe immagini non compaiono dal nulla, determinate notizie rispondono, spesso e volentieri, a una precisa agenda politico-comunicativa che può trovare vigore grazie a nuovi equilibri di potere. Kevin McCarthy, nuovo speaker repubblicano della Camera, eletto, dopo innumerevoli scrutini, grazie ai cosiddetti UltraMaga, ossia i fedelissimi di Trump, ha concesso l’accesso al noto giornalista Tucker Carlson e al Daily Caller, a 41,000 ore di filmati della rivolta del Campidoglio del 6 gennaio.

“Se c’è mai stata una domanda che è nell’interesse del pubblico sapere, è quello che è realmente accaduto il 6 gennaio. Per definizione, questo video lo rivelerà”, ha detto Tucker Carlson che dal 2021 sostiene che l’attacco al Campidoglio fosse un’operazione false flag tesa a incastrare i sostenitori di Trump. C’è da aspettarsi che tutto questo incandescente materiale verrà usato nelle prossime settimane, ridestando l’interesse dell’opinione pubblica nel momento più opportuno. La battaglia per le presidenziali della “più grande democrazia al mondo” è cominciata.

 

Valerio Savioli

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