Parigi, 29 Dic – Forse mentre sabato, quando dopo il primo dei due gol messi a segno per il WBA contro il West Ham dopo un digiuno che durava da quasi un anno e mezzo, l’attaccante di nazionalità francese Nicolas Anelka ha compiuto il gesto conosciuto in Francia come quenelle, non immaginava quale eco il suo gesto avrebbe avuto sulla stampa transalpina e internazionale.
Ma cos’è la quenelle? E’ “Il braccio teso verso il basso e con la mano dell’altro braccio, piegato, appoggiata sulla spalla opposta con il palmo aperto e le dita tese”, ci informa diligentemente Sport e Motori.
E cosa significa esattamente? Beh, qui le certezze si fanno ancora più granitiche, soprattutto per la stampa italiana. Sarebbe sicuramente un “saluto nazista al contrario“, insomma una sorta di nazi salute carpiato rovesciato con avvitamento. E senza dubbio, aggiungono con sicurezza i sempre ben informati media italiani, un saluto “antisemita“.
Insomma, ci troveremmo di fronte allo sconvolgente caso di un giocatore nero originario delle Antille che festeggia un gol con un criptosaluto nazista inventato da un comico di padre camerunense.
Il “Congresso degli ebrei europei” è risoluto e chiede pene esemplari, affermando che oltre ogni ragionevole dubbio la quenelle “non è che un saluto nazista meno conosciuto” e aggiungendo che ci si attende che il calciatore sia punito “come se avesse eseguito il famigerato braccio teso”. Con la massima severità possibile quindi, è ovvio.
Il gesto, in Francia, è certamente da tempo diventato virale: l’hanno fatto militari, studenti, sportivi, e, più recentemente, anche l’ex presidente del Front Jean Marie Le Pen.
Nella realtà, anche se il comico francese Dieudonné, che lo ha inventato nel 2009, ha con divertita goliardia accuratamente evitato di rivelarne l’esatto significato, lasciando che si trasformasse in una sorta di Sarchiapone d’oltralpe, le circostanze e soprattutto i soggetti nei confronti dei quali l’ha eseguito o evocato non dovrebbero lasciare grossi dubbi circa il reale significato.
Ha infatti di volta in volta invitato a “glisser la quenelle” (letteralmente “far scivolare la polpetta, infilare la polpetta”) nei confronti di Hollande, dei banchieri, dei grandi della finanza internazionale. E certamente, viste le sue posizioni in politica estera, anche di Israele. Si tratta quindi di un invito (con sottesa anche un’evidente allusione sessuale) a “infilzare” simbolicamente i potenti, il sistema, i poteri forti contro i quali Dieudonné da sempre si batte.
In altre parole, da “una risata ti seppellirà” a “una quenelle ti infilzerà”.
Cristiano Coccanari
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