Tel Aviv, 20 mag – In Cisgiordania, i palestinesi che ogni giorno vanno in Israele per lavorare non potranno ritornare a casa con i medesimi autobus degli israeliani.
Secondo il ministro della Difesa israeliano, Moshé Yaalon, la decisione va contestualizzata nell’ambito di un progetto pilota di tre mesi.
Secondo un responsabile del ministero della Difesa, “in base a un progetto pilota di tre mesi, i palestinesi che lavorano in Israele dovranno, a partire da mercoledì, tornare a casa dallo stesso punto di passaggio, senza prendere gli autobus dei residenti di Giudea-Samaria”.
Sono migliaia i lavoratori che dalla Cisgiordania si recano ogni giorno in Israele. All’andata devono attraversare quattro posti di blocco. Da adesso, la stessa cosa accadrà anche al ritorno. In più questo secondo viaggio dovrà avvenire su autobus per soli palestinesi.
Secondo le autorità israeliane, queste disposizioni “permetteranno di controllare meglio i palestinesi che entrano e che escono da Israele e di ridurre i pericoli legati alla sicurezza”. Le nuove misure potrebbero allungare anche di due ore, scrive Harretz, i tempi di spostamenti per i lavoratori palestinesi.
Il provvedimento era da anni caldeggiato dalla lobby dei coloni israeliani in Cisgiordania.
Giuliano Lebelli