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Stati Uniti, ma quale popolo in marcia contro il possesso di armi. E' vero il contrario

by La Redazione
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Washington, 1 apr – Nelle scorse settimane, in seguito all’ennesimo caso di sparatoria in una scuola, negli USA ha ottenuto nuovamente rilevanza il dibattito in merito al possesso delle armi da fuoco. Abbiamo assistito ad una marcia a Washington organizzata in modo impeccabile, con una copertura sui media tanto efficace da risultare sospetta e importanti nomi dello show business a sostegno. La manifestazione, chiamata con sobrietà “March for our lives”, sarebbe dovuta essere nelle intenzioni degli organizzatori una manifestazione spontanea di studenti al fine di ottenere maggiori restrizioni in merito al diritto di possedere armi da fuoco da parte di privati cittadini negli USA.
Di spontaneo c’è poco ed è evidente che vi sia a qualche livello più di un professionista all’opera: in questo caso è certa la collaborazione con l’ONG “Every Town for Gun Society”, una ONG che riceve quasi due milioni di dollari all’anno in donazioni e che vanta a libretto alcuni lobbysti professionisti come George Holman. La struttura comunicativa è straordinariamente pop: i volti della protesta sono un ragazzino bianco sopravvissuto alla “strage di Parkland”, con la passione del giornalismo e un proprio canale Youtube (quindi avvezzo alle telecamere) e una adolescente politicizzata liberal e lesbica: l’ideale per le foto sui giornali e per gli spezzoni sui telegiornali della sera per far commuovere le mamme americane. A fianco troviamo, a finanziare questa marcia, l’Hollywood che conta, alla ricerca forse di una ripulita all’immagine che permetta loro di ricostruire la verginità perduta dopo lo scandalo #MeToo.
Nel frattempo i media di tutto il mondo occidentale intervistano ragazzini di sedici anni chiedendo loro di fare approfondite analisi politiche, traggono strampalate relazioni tra il secondo emendamento e i fenomeni di “mass shooting” (che in realtà accadono nella quasi totalità dei casi in zone free gun), o in modo palesemente ridicolo, tra il diritto alla detenzione di armi e il numero di morti per armi da fuoco (relazione pressoché inesistente: la stragrande parte dei morti per armi da fuoco avviene a causa di membri del crimine più o meno organizzato, che non usano armi legalmente denunciate). Ci raccontano insomma di una America che sembra richiedere a gran voce maggiori restrizioni circa il diritto a possedere armi e che anzi, si trova quasi senza spiegazioni a godere di questa tutela non voluta.
Ma quanto questa narrazione rappresenta la vera America? Quanto l’America profonda che ha scelto di votare Trump, trombando senza pietà una Clinton già data per vincente da tutti, si rispecchia in questo racconto? Molto poco. E non lo diciamo noi o qualche media legato all’alt-right, lo dice addirittura la CNN. In un recente pezzo, l’emittente ammette che la pressione esercitata sui media e il modo in cui è stata strumentalizzata la tragedia di Parkland non sembra essere stato apprezzata dal popolo americano visto che nelle ultime quattro settimane le donazioni ricevute dalla NRA (la nota associazione a tutela e rappresentanza dei diritti dei possessori di armi da fuoco negli USA) sono triplicate; un’impennata incredibile dovuta soprattutto a donazioni inferiori ai 200 $, e quindi effettuate da comuni cittadini e non da aziende o grandi benefattori. Allo stesso modo risultano in continuo aumento le iscrizioni, le donazioni e l’appoggio all’intero associazionismo pro-armi (dove anzi la NRA è spesso considerata una associazione dalle posizioni moderate, sebbene provocatorie nei modi).
L’america popolare (e anche “populista”, per certi aspetti) sta vivendo questa battaglia politica quasi come uno scontro di classe e di valori: da un lato i ricchi privilegiati di Hollywood, i media mainstream (che, anche senza arrivare all’imbarazzante esempio italiano dove Scalfari inventa le posizioni teologiche del Papa, godono di sempre minor credibilità), il ceto dei politici di professione che rappresentano solo il tentativo di aumentare il potere dello stato federale (nei confronti del quale invece tradizionalmente l’americano ha una certa diffidenza per ragioni culturali e storiche) e dall’altro il ceto dei cittadini, portatori di diritti e anche del diritto a essere armati, per potersi difendere da soli. In ultima istanza eventualmente anche dallo Stato. Rivediamo, con temi diversi, la stessa frattura che vediamo in Europa: una sinistra, ma forse addirittura una intera classe politica, che vuole parlare a nome del popolo, ma, non facendone più parte da generazioni, non fa che delegittimarsi ulteriormente agli occhi degli elettori.
Guido Taietti

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8 comments

Bracco 1 Aprile 2018 - 11:47

Se non fosse per la sua ricchezza,gli Stati Uniti sarebbe un paese tale e quale a quei paesi dove loro pretendono di esportare la democrazia.

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Gianfranco Mergoni 1 Aprile 2018 - 12:07

Chi scrive è stato disarmato grazie ad una circolare del compagno Minniti. Sequestro cautelare, si chiama. Sono stato picchiato, minacciato di morte e tormentato dal 2015 ad oggi da una degenerata italiana, tra l’ altro dipendente comunale

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Gianfranco Mergoni 1 Aprile 2018 - 12:16

, e dal suo convivente tunisino. Ho fatto 272 giorni di prognosi perche’ preso a basilare, sono stato vittima di sabotaggi, dispetti, vandalismi e minacce. Tra l’ altro, il tunisino, islamico e sedicente affiliato al califfato, mi ha promesso che mi avrebbe sodomizzato, tagliata la gola e fatto sparire. Dopo l’ ennesima chiamata, da parte mia, delle forze dell’ ordine, un solerte Celerino, certamente con velleità carrieristiche, scopre che il sottoscritto è collezionista di armi. Queste armi non sono mai saltate fuori prima. Tantomeno per intimidire e minacciare. Chiamate pure la polizia per difendervi dalle nuove belve volute dal sistema!… Un sistema

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Gianfranco Mergoni 1 Aprile 2018 - 12:18

che fa’ di tutto e di più per disattendere e irridere la volontà popolare!!!

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Gianfranco Mergoni 1 Aprile 2018 - 12:20

E saltato fuori: basilare, ma volevo scrivere : badilate!.

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paolo 1 Aprile 2018 - 4:56

Sequestro non è confisca richiedi il dissequestro e la restituzione tramite legale

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Raffo 1 Aprile 2018 - 5:01

Una manifestazione ridicola e ipocrita, i soliti quattro stronzi comunistelli pagati e collusi con ambienti sorosiani , gente che dorme protetta in quartieri lussuosi,così come i sodomiti e lesbiche Hollywoodiani che dall’ alto delle loro ville iper difese vorrebbero lasciare i ceti medi esposti alla delinquenza criminale e tribale………per cui le armi chi dovrebbero averle……i terroristi maomettani, i negri delle gang, i bianchi delle mafie slave , i meticci sovrani della droga…..??? Ma andate alla malora sterco umano, la gente vuole e ha il pieno diritto di difendersi, poi di quello che pensano i sinistri non ce ne può fregare un emerito cavolo.

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Giancarlo 5 Gennaio 2022 - 5:23

bravo Raffo hai ragione al 1000%

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