Roma, 26 mar – Non c’è ancora la certezza, ma il terzo attentatore dell’aeroporto Zaventem di Bruxelles, quello che nella famosa foto del commando che si aggira per lo scalo ha un cappellino, sarebbe Fayçal Cheffou. Ed è una notizia forte, perché si tratta di un personaggio in qualche modo pubblico. Cheffou è infatti un giornalista indipendente, autore di un servizio datato 15 luglio 2014, realizzato davanti al centro profughi sito al 127 bis di Steenokkerzeel (villaggio a pochi chilometri a est di Bruxelles, nei pressi di Zaventem). Nel reportage denunciava le condizioni di alcuni musulmani, immigrati irregolari, a cui i pasti venivano forniti durante il Ramadan fuori dagli orari in cui essi possono interrompere il digiuno. La polizia, tuttavia, lo aveva sanzionato a più riprese perché lo aveva scoperto mentre faceva propaganda radicale islamica presso i richiedenti asilo.
Eppure sarebbe proprio lui la pedina mancante del commando terrorista, anche se la stampa francese, in realtà, mantiene una certa prudenza. Nella perquisizione a casa dell’uomo, comunque, non sono stati trovati armi o esplosivi. Cheffou è stato riconosciuto dal tassista che ha trasportato il commando terrorista all’aeroporto. In passato le autorità municipali lo avevano diffidato proprio a causa del suo proselitismo nei confronti dei profughi e lo stesso comune era ricorso nel settembre del 2015 a una sanzione amministrativa che gli impediva di avvicinarsi al parco.