Le notizie sono ancora frammentarie, alcuni testimoni hanno raccontato di aver udito un boato fortissimo e aver visto una colonna di fumo nero alzarsi verso il cielo. Molti dei feriti sono in gravi condizioni e la conta dei morti potrebbe aumentare, secondo quanto ha riferito il direttore degli ospedali della capitale afghana.
Nella zona ci sono molte altre ambasciate, oltre al palazzo presidenziale e alla sede della missione Nato Resolute Support, che guida le forze internazionali impegnate nella lotta contro Isis e Talebani. L’attacco è avvenuto alle 8.25 locali, le 6 in Italia, e il portavoce del ministero degli Interni afghano, Najib Danish, ha spiegato che per provocare l’esplosione è stata usata una cisterna dell’acqua.
Al momento ancora nessuno ha rivendicato l’attentato. Tuttavia la matrice sembra ricondurre alla galassia jihadista, dal momento che i talebani da un mese a questa parte hanno lanciato la cosiddetta “offensiva di primavera”. Kabul, inoltre, è spesso teatro di azioni terroristiche messe a segno da forze ribelli islamiche, che hanno come obiettivo i civili e spesso anche i soldati occidentali. Nel marzo scorso, ad esempio, era stato attaccato un ospedale militare di Kabul. I terroristi avevano ucciso 38 persone. Molti i feriti tra pazienti, infermieri e medici.
Ancora sangue, dunque, sul Ramadan dopo gli attentati che hanno sconvolto ieri Baghdad, in Iraq. Il chief executive del governo afghano, Abdullah Abdullah nel condannare l’attentato ha commentato: “Chi uccide durante il Ramadan non è degno di pace e merita di essere distrutto”.