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Parigi, nella banlieue culla dell’Isis archeologhe molestate dai musulmani: “Sono in canottiera”

by Cristina Gauri
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Parigi, 21 lug — Archeologhe insultate e molestate verbalmente dai passanti di religione musulmana. La loro colpa? Lavorare in canotta sotto il sole cocente in una delle zone più islamizzate di Parigi, il quartiere di Saint-Denis. Sede dell’omonima cattedrale e banlieue che servì da rifugio agli attentatori del Bataclan, è da anni fucina di un gran numero di foreign fighters dell’Isis. Siamo a Place Jean-Jaurès, nel cuore del quartiere, dove da alcuni mesi è in corso un importante scavo archeologico . Nel sito, che si estende su una superficie di oltre 5mila metri quadrati, lavorano a ritmo incessante decine di studiosi e ricercatori, tra cui molte donne. Le quali, per sfuggire alla morsa del caldo, queste ultime lavorano in canottiera.

Archeologhe molestate dai musulmani 

Ma Saint-Denis — così come tante altre zone della capitale francese — a quanto sembra, non è più Europa: qui scoprire le spalle è un invito all’insulto, quando non alla molestia. Come riporta Figaro, numerosi «nuovi francesi» residenti della zona hanno preso di mira le archeologhe, insultandole e rivolgendo loro commenti irripetibili criticando il modo di vestire «troppo occidentale» ed esortandole a lasciare gli scavi «perché non è un mestiere per donne». Stando a quanto riferito da alcuni testimoni, alla gara di insulti si sarebbero unite anche alcune donne dotate di velo islamico.

L’amministrazione mette la testa sotto la sabbia

A questi attacchi la giunta comunale di Saint-Denis ha risposto tappezzando il quartiere di manifesti in cui si invita la cittadinanza a non mancare di rispetto alle archeologhe. «Adoptez le bon comportement», adottate un comportamento corretto. «L’obiettivo è ricordare che le molestie di strada sono un reato punibile dalla legge», ricorda Oriane Filhol, assessore con delega ai Diritti delle donne e alla solidarietà.

Tuttavia, la Buona madame Oriane si dimentica di sottolineare che gli attacchi portano tutti la firma delle «risorse» islamiche: ai veri francesi non verrebbe nemmeno per l’anticamera del cervello di talebanizzare le povere archeologhe per un paio di spalle scoperte. «Non è questo il tema», così ha liquidato la questione quando le è stato fatto notare. Oriane cuore di leonessa, che gran servigio ai diritti delle donne. Per inciso, i manifestini sono durati il tempo di un’avemaria. Secondo quanto riportato da BfmTv, i residenti li hanno strappati a poche ore dall’affissione.

Cristina Gauri

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1 commento

Germano 21 Luglio 2023 - 4:04

Non dubito che nessuna di queste “fanciulle” abbia votato per Le Pen o sia contraria all’immigrazione, anzi… Hanno quello che volevano e che si meritano. Auguro loro che tra un pochi mesi, se non porteranno al potere la destra con la maggioranza assoluta, finiscano a lavorare in burqa oltre che in canottiera.

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