Home » Belgio, poliziotto ucciso a coltellate al grido “Allah Akbar”: ecco chi è il killer

Belgio, poliziotto ucciso a coltellate al grido “Allah Akbar”: ecco chi è il killer

by Eugenio Palazzini
1 commento
belgio, poliziotto ucciso

Roma, 11 nov – Torna il terrore jihadista in Belgio, dove un poliziotto è stato ucciso a coltellate a Bruxelles. Il killer ha aggredito l’agente nel quartiere di Schaerbeek e stando a quanto riferito da diversi testimoni e dai media locali, ha gridato “Allah Akbar” prima di pugnalare l’agente. L’attacco ha coinvolto due poliziotto ed è avvenuto ieri sera, poco dopo le 19, in Rue d’Aerschot, nei pressi di Gare du Nord, una delle stazioni ferroviarie di Bruxelles.

Il primo ministro del Belgio, Alexander De Croo, nel commentare il drammatico fatto ha rivolto un messaggio ai poliziotti che “rischiano la vita ogni giorno per garantire la sicurezza dei nostri cittadini”, evidenziando che “il dramma di oggi lo dimostra ancora una volta”. Il ministro dell’Interno belga, Annelies Verlinden, ha poi definito quanto accaduto “un dramma orribile”, parlando di “violenza inaccettabile”. Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, si è detta “scioccata dall’omicidio”. Su Twitter, Metsola ha commentato: “La polizia belga ha lavorato così a stretto contatto con il Parlamento europeo nel corso degli anni al punto che ciò che è successo sembra personale per noi. Tutti i nostri pensieri sono con loro, i loro cari e tutte le persone in Belgio”.

Belgio, poliziotto ucciso: chi è il killer

L’omicida è stato fermato dalla polizia. Il quotidiano Le Soir riferisce che le autorità belga stanno adesso “valutando la pista terroristica”. Il portavoce della procura di Bruxelles ha detto che le indagini sono in corso e nella giornata di oggi potrebbero esserci aggiornamenti. Mentre la polizia ha riferito che “una delle nostre pattuglie è stata attaccata da un uomo armato di coltello. I due agenti hanno quindi chiamato i rinforzi. Un poliziotto di un’altra pattuglia ha usato la sua arma da fuoco per neutralizzare l’aggressore”. Entrambi gli agenti, colpiti dall’aggressore, sono stati trasportati in ospedale dove uno dei due è purtroppo deceduto.

In attesa degli aggiornamenti delle autorità di Bruxelles che indagano sull’accoltellamento di ieri, la radio-televisione belga di lingua francofona ha rivelato che l’aggressore sarebbe Y.M., uomo di 32 anni inserito nella banca dati monitorata dall’Organismo di Coordinamento per l’Analisi delle Minacce nella categoria di “potenziali estremisti violenti”.

In una sentenza del Consiglio di Stato belga del 2017, citata da De Morgen e che Le Soir ha potuto visionare, viene menzionato Y.M.: “L’interessato è stato incarcerato da maggio 2013 per tentata rapina con violenza. È stato trasferito nel carcere di Lantin il 06.09.2017, in seguito dell’aggressione a un agente penitenziario del carcere di Ittre. Sebbene la persona interessata non sia detenuta per atti legati al terrorismo, sembra che avrebbe influenzato diversi compagni di prigionia vulnerabili con la sua ideologia estremista. Non si può quindi escludere il rischio del proselitismo. A questo proposito, è stato segnalato dall’agosto 2015 come un musulmano radicalizzato. Va anche notato che appartiene ha un background (familiare) fortemente radicalizzato”

Eugenio Palazzini

You may also like

1 commento

jenablindata 11 Novembre 2022 - 12:02

“L’interessato è stato incarcerato da maggio 2013 per tentata rapina con violenza. È stato trasferito nel carcere di Lantin il 06.09.2017, in seguito dell’aggressione a un agente penitenziario del carcere di Ittre. Sebbene la persona interessata non sia detenuta per atti legati al terrorismo, sembra che avrebbe influenzato diversi compagni di prigionia vulnerabili con la sua ideologia estremista. Non si può quindi escludere il rischio del proselitismo. A questo proposito, è stato segnalato dall’agosto 2015 come un musulmano radicalizzato. Va anche notato che appartiene ha un background (familiare) fortemente radicalizzato”

rimpatriarlo con una scarpata nel sedere no,eh?

più imbecilli e autolesionisti di così non si può essere,e vale anche per il nostro paese.
OGNI pregiudicato extracomunitario,VA RIMPATRIATO,con le buone o con le cattive:
non deve restare nel nostro territorio,di criminali,ladri,sfondatori di crani da strada…
e rompiscatole vari,ne abbiamo già anche troppi di autoctoni.


E finitela di censurare i commenti,grazie.

Reply

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati