Roma, 7 ott – La notizia è stata diffusa solo due giorni fa in un comunicato stampa del Ministero della Difesa francese: lo scorso 22 settembre una coppia di bombardieri russi Tupolev Tu-160 “Blackjack” è stata intercettata e seguita lungo la loro rotta da caccia delle aeronautiche di Norvegia, Regno Unito, Francia e Spagna.
I bombardieri, di stanza nella base di Engels nell’oblast di Saratov ma probabilmente decollati da un aeroporto nella penisola di Kola, si sono spinti sino al Golfo di Biscaglia a poca distanza dalla Spagna e dalla Francia. Durante la loro rotta, che ha sfiorato lo spazio aereo di Norvegia, Regno Unito, Irlanda, Francia e Spagna sono stati seguiti da diversi caccia della Nato: dopo una coppia di F-16 “Fighting Falcon”norvegesi è toccato a due “Typhoon” britannici decollati dalla base di Lossiemouth seguirli nella rotta di avvicinamento e allontanamento dalle isole britanniche, successivamente la scorta è passata in carico a due coppie di “Rafale” dell’Armée de l’Air decollati da Tours e da Mont-de-Marsan che li hanno seguiti sino a quando sono stati intercettati da due F-18 “Hornet” spagnoli sino a quando i due bombardieri, arrivati circa all’altezza di Bilbao, non hanno cambiato rotta dirigendosi nuovamente verso le coste irlandesi.
L’incidente, se di incidente si può parlare, non è il primo sebbene i bombardieri russi non si siano mai spinti così a sud in Europa dal termine della Guerra Fredda: da alcuni anni l’attività su tutti i teatri dell’Aviazione a Lungo Raggio russa è tornata quasi ai livelli di quelli della Guerra Fredda. Lo scorso novembre a febbraio di quest’anno caccia inglesi erano decollati per scortare altri “Blackjack” durante i loro voli di esercitazione nei pressi dello spazio aereo inglese, nel luglio scorso, esattamente il 4 giorno della festa di indipendenza americana, una coppia di “Bear” è stata intercettata al largo della costa della California. Tali voli sono ormai diventati routine per il Comando dell’Aviazione a Lungo Raggio russa nel quadro del nuovo corso della politica sugli armamenti di Putin che vede la volontà di rilanciare le costruzioni militari e aumentare l’addestramento delle varie unità. Al momento la Russia dispone di circa 14 Tu-160 operativi su di un totale di 16 ma il governo di Mosca l’anno scorso ha annunciato di voler riprendere la produzione di questo bombardiere dall’ala a geometria variabile (simile al B-1B americano) dotandolo di nuova avionica, motori e radar di navigazione e attacco con la denominazione di Tu-160M2.
Paolo Mauri