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Brasile, rimosso il ministro della Cultura: ha citato un discorso di Goebbels

by Eugenio Palazzini
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Brasile, Roberto Alvim

Roma, 17 gen – Roberto Alvim, ministro brasiliano della Cultura, è stato rimosso dal suo incarico per aver citato parti di un discorso di Joeseph Goebbels, ministro per l’Istruzione pubblica e la Propaganda del Terzo Reich. A renderlo noto è stato l’ufficio stampa del dicastero brasiliano, come riportato dal quotidiano Folha de Sao Paulo. Le parole di Alvim non sono sfuggite a media e cittadini, anche perché le ha pronunciate in un video online nel quale presentava il Premio Nazionale delle Arti. Inevitabilmente si è scatenata una ridda di polemiche e sono piovute richieste di dimissioni sul ministro del governo di Jair Bolsonaro. Ma cosa ha detto esattamente Alvim?

Il discorso del ministro brasiliano

In realtà non ha citato alla lettera un discorso di Goebbels, lo ha parafrasato. Chiaro dunque che si è trattato di parole molto simili a quelle pronunciate dal ministro di Adolf Hitler. “L’arte brasiliana del prossimo decennio sarà eroica” e “sarà nazionale”, ha detto Alvim. “Sarà dotata di grande capacità di coinvolgimento emotivo e sarà imperativa, nonché profondamente legata alle aspirazioni urgenti del nostro popolo, o non sarà nulla”. Piuttosto evocativo anche il sottofondo musicale, ovvero le note dell’opera Lohengrin di Richard Wagner. Confrontato con il discorso di Goebbels ai responsabili del teatro tedesco, quello di Avim suona decisamente analogo e in parte identico: “L’arte della Germania del prossimo decennio sarà eroica, sarà fermamente romantica, sarà oggettiva e libera da ogni sentimentalismo, sarà nazionale con grande pathos e ugualmente imperativa e coinvolgente, o non sarà nulla”.

“Un’Arte nazionale”

Dopo l’iniziale bufera scatenatasi, il ministro brasiliano si è precipitato a fornire spiegazioni sulla propria pagina Facebook: “Tutto il mio discorso si basa su un ideale nazionalista per l’Arte brasiliana, e contiene una coincidenza con UNA frase di un discorso di Goebbels”, ma “non ho mai citato (Goebbels) né lo farei mai”. Alvim ha poi scritto che “si è trattato di una coincidenza retorica, ma la frase di per sé è perfetta: eroismo ed aspirazioni del popolo, è quello che vogliamo vedere nell’Arte nazionale“. Precisazioni che evidentemente non sono bastate a salvargli il posto.

Eugenio Palazzini

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3 comments

jason17 17 Gennaio 2020 - 7:16

Per uniformarsi ai parametri del politicamente corretto doveva dire: ” L’arte brasiliana del prossimo decennio sarà Codarda, Vigliacca e Multiculturale, orientata verso la madre terra Africa! ” L’arte brasiliana non deve essere autoctona, bensì, ispirata ai principi del Peronismo argentino, del populismo di Morales e della dittatura di Maduro, questo avrebbe mandato in brodo di giuggiole le sentinelle della sinistra carioca…

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rino 18 Gennaio 2020 - 12:35

Penso che non è mai esistita (e spero che non tornerà più) nella storia dell’umanità un’epoca più filogiudaica di questa.
E qui mi taccio perché entrerei in una zona a libertà limitata..

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SergioM 18 Gennaio 2020 - 2:19

IO sono di destra ….. MOLTO di destra , ma non conosco TUTTO quanto detto da Goebbels o
Hitler .
Certo , dopo che dici qualcosa , basta digitare sul web ……

Immagino che Alvim abbia detto quello che pensava , che casualmente somiglia ad un discorso
di Goebbels …. quindi ??????
Goebbels ha detto un sacco di cose condivisibili , talvolta mi sono trovato d’accordo pure con MAO ,
Quindi ??
Forse pure Charles Manson ha detto cose che si possono condividere …..

Puoi contestare le idee …. ma dire che sono le stesse di un nazista è solo IDIOTA ,

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