Berlino, 1 set — Dalle mense universitarie di Berlino si leva un grido di dolore: è quello dei piatti a base di carne, che da ottobre verranno soppiantati da ricette vegetariane e vegan a base di legumi e verdure. Il tutto all’insegna dell’ecosostenibilità e dei fronzoli green che piacciono tanto ai giovani tedeschi.

Una decisione che segue quella della Volkswagen, la quale ha fatto sapere che la carne sarà bandita dalla mensa della sede di Wolfsburg, in Bassa Sassonia. Al rientro dalle vacanze, i dipendenti della casa automobilistica tedesca dovranno dire addio a buletten (polpette), bratwurst, arrosti, stufati e il popolarissimo currywurst, il wurstel di maiale bollito e poi arrostito, tagliato a fette, condito con salsa di pomodoro o ketchup e spolverizzato di curry.

Via la carne dalle mese di Berlino: non è ecosostenibile

Quattro gli atenei coinvolti nell’operazione, alla quale parteciperanno 34 esercizi tra mense, caffè e ristoranti. Addio carne della tradizione: stinco di maiale, würstel, bistecche, gulasch ma anche il pesce verranno relegati a un solo giorno settimanale e sostituiti da un menu composto al 68% da ricette vegane e al 28% vegetariane. Lo ha annunciato Daniela Kummle dell’ente Studierendenwerk: l’iniziativa è partita dalla richiesta — pensate un po’ — degli stessi studenti. In Germania — come in tutto il Nord Europa — il culto ecomessianico di Greta Thunberg va per la maggiore e la preoccupazione per l’impatto ambientale prodotto da un elevato consumo di carne è molto sentita.

Università ecosostenibili (intanto Cine e India ridono)

Sempre in tema di ecosostenibilità, l’Università Humboldt ha fatto sapere di voler azzerare il proprio impatto entro il 2030, mentre l’Università tecnica di Berlino si è impegnata a farlo entro il 2045. Così, mentre la Cina ha recentemente ritardato l’obbiettivo «zero emissioni» al 2060 — dieci anni dopo gli altri Paesi più ricchi (Usa) — e l’India non si è nemmeno degnata di fornire una scadenza gli studenti tedeschi fanno il loro compitino a casa e si privano della carne nelle mense universitarie. Ma sono in buona compagnia: l’Università Goldsmiths di Londra ha posto il veto a tutti i prodotti di carne bovina, l’antica Università di Coimbra in Portogallo sarà carbon neutral entro il 2030, mentre da 4 anni New York ha bandito la vendita di hot dog nelle scuole pubbliche.

Cristina Gauri

 

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Classe 1977, nata nella città dei Mille e cresciuta ai piedi della Val Brembana, dell’identità orobica ha preso il meglio e il peggio. Ex musicista elettronica, ha passato metà della sua vita a fare cazzate negli ambienti malsani delle sottoculture, vera scuola di vita da cui è uscita con la consapevolezza che guarire dall’egemonia culturale della sinistra, soprattutto in ambito giovanile, è un dovere morale, e non cessa mai di ricordarlo quando scrive. Ha fatto uscire due dischi cacofonici e prima di diventare giornalista pubblicista è stata social media manager in tempi assai «pionieri» per un noto quotidiano sabaudo. Scrive di tutto quello che la fa arrabbiare, compresi i tic e le idiozie della sua stessa area politica.

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