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La Cina lancia i tamponi anali per rilevare il Covid: “Sono più efficaci”

by Eugenio Palazzini
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Cina, tamponi anali

Roma, 27 gen – Tamponi anali per testare i cittadini considerati ad alto rischio di contrarre il Covid. E’ quanto deciso dalla Cina che ha deciso così di optare per una modalità apparentemente bizzarra ma che è considerata dalle autorità sanitarie più efficace per individuare il virus. “Può aumentare il tasso di rilevamento delle persone contagiate”, afferma Li Tongzeng, medico dello Youan Hospital di Pechino interpellato dall’emittente televisiva China Central Television.

Una maggiore efficace nella rilevazione dovuta, secondo il medico cinese, al fatto che le tracce del virus restano più a lungo nel canale rettale rispetto al tratto respiratorio. La scorsa settimana questa metodologia è stata applicata ai residenti delle aree di Pechino in cui sono stati attestati casi di contagio e pure a chi si trova in apposite strutture per la quarantena. In ogni caso, stando a quanto riferito dalla tv statale cinese, i tamponi anali non dovrebbero essere usati su vasta scala poiché questa tecnica non è considerata “conveniente”.

Tamponi anali, in Cina l’ironia corre sui social

A causa però di alcuni focolai che stanno interessando in particolare il nord-est della Cina, oltre a Pechino e Shangai, il governo sta pianificando comunque test di massa, al momento condotti soprattutto con i “classici” tamponi nasali e faringei. Nel frattempo, come facilmente immaginabile, la notizia dei tamponi anali ha suscitato perplessità, ironie e pure una certa inquietudine tra gli utenti di Weibo, il social più popolare in Cina. Commenti al riguardo si sprecano sulla piattaforma, ma non sembrano turbare troppo le autorità sanitarie.

Il governo di Pechino ha intenzione di tirare dritto e adottare pure questo metodo, se necessario, per impedire un’ulteriore diffusione del Covid. Il virus pare infatti tornato a far capolino anche in Cina, dove qualche mese fa sembrava pressoché scomparso. Chi entra nella Repubblica Popolare dall’estero deve obbligatoriamente fornire un certificato che attesta la propria negatività al coronavirus e oltre alla canonica quarantena di 14 giorni in alberghi assegnati dopo l’ingresso nel Paese, la Cina prevede altre due settimane di osservazione domiciliare.

Eugenio Palazzini

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4 comments

SergioM 28 Gennaio 2021 - 1:32

Peccato che casalino non sia più AL GOVERNO ….. ne avvebbe ovdinati
60 milioni …….
e …. si fanno dei DRIVE IN ? a CULO per aria ????

😂😂😂

Seriamente , i tamponi NON servono ad un C….. , è appena morta di COVID una persona NEGATIVA al tampone …… pure i fare di autopsia .

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leonardofaccodittatore 28 Gennaio 2021 - 4:12

Andrebbe imposto con la forza a quel ciuciamanuber che sparge notizie false e tendenziose sul virus e mette sugli altari un malato mentale fitoterapista sfigato, laureato in legge, scienze politiche e filosofia spacciandolo per un grande medico.

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leonardofaccorevisore 28 Gennaio 2021 - 4:14

Scusate, come non detto. Mi sono accorto che il ciuciamanuber in questione sono io. W il “dottor” Scoglio.

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leonardofaccofacimm'ammore 28 Gennaio 2021 - 3:25

E poteva mancare il mio scullion SercioM-erdoso che parla di froci? Ma come mai tutta questo interesse e questa solerzia? LOL, merce che interessa a quanto pare.

Per caso passi il tempo a provare abiti da donna allo specchio?

Del resto la tua attrazione omoerotica per me e soprattutto per il Colla è cosa nota. Tranquillo, mo cte ti ho bannato il rompipalle Don Floriano Superstar siamo tutti tuoi, mon petit chou.

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