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Contratti milionari tra Egitto e Algeria: l’italiana Maire Tecnimont alla conquista dell’Africa

by Giuseppe De Santis
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Roma, 15 giu – Quando si parla di aziende italiane che investono in Africa i primi nomi che vengono in mente sono Eni e Saipem. Esistono tuttavia molte altre realtà tricolori da tempo attive nel continente nero, molto apprezzate per la loro professionalità. Una di queste è Maire Tecnimont, società di ingegneria che di recente ha vinto importanti commesse nel settore petrolchimico in Egitto e Algeria.

Un impianto per la produzione di ammoniaca in Egitto

In Egitto Maire Tecnimont ha firmato un accordo dal valore di 550 milioni di dollari con l’egiziana egiziana Egypt Hydrocarbon Corporation per la costruzione di un impianto di produzione di ammoniaca nella località di Ain Sokhna. La costruzione di questo impianto dovrebbe durare 36 mesi e, una volta a regime, produrrà 1320 tonnellate al giorno di ammoniaca che verrà a sua volta usata da un’altro impianto posseduto sempre dalla Egypt Hydrocarbon Corporation per produrre nitrato di ammonio, un componente usato per produrre fertilizzanti.

Petrolio in Algeria

In Algeria invece Maire Tecnimont si è aggiudicata un contratto da 400 milioni di dollari per sviluppare i campi di idrocarburi di Bir Seba e Mouiat Outlad Messaoud, che si trovano a 130 chilometri a nordest di Hassi Messaoud, nella zona centro-orientale della nazione nordafricana. A commissionare i lavori è stato il consorzio Groupement Bir Seba, composto dalla società statale petrolifera algerina Sonatrach, dalla Petrovietnam Exploration Production Corporation e dalla PTT Exploration & Production Algeria, filiale della compagnia nazionale tailandese PTTEP.
Lo scopo del progetto, che dovrebbe essere completato nel giro di meno di due anni (40 mesi la durata prevista dei lavori), è quello di espandere la produzione di petrolio per portarla a 40mila barili al giorno, realizzando inoltre 400 chilometri di oleodotti necessari per collegare i nuovi pozzi di estrazione nonchè costruire impianti per iniettare acqua al fine di favorire l’estrazione dell’oro nero.
Giuseppe De Santis

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1 commento

Raffo 16 Giugno 2020 - 10:51

Attenzione…….poca enfasi……. altrimenti qualche sinistro comunistoide pseudo pacifista o qualche piddino-grillino ipocrita potrebbe bloccare il tutto in nome e per conto degli amiconi gretini, ovvero i paladini della casta padrona sinistra trans ambientalista che ci vuole poveri , lerci e sudditi delle peggiori lobby sinistre.

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