Roma, 14 lug – Secondo i dati più recenti del Fondo Monetario Internazionale, quella del Kenya è la terza economia dell’Africa subsahariana dopo Nigeria e Sudafrica. Questo è dovuto anche e soprattutto agli importanti investimenti in infrastrutture che sono stati fatti negli ultimi anni. Quest’anno però, per via del coronavirus, l’economia keniota crescerà solo del 2,5%, in forte calo rispetto al lusinghieri 5,4% registrato nel 2019. Il governo di Nairobi ha così predisposto una serie di misure per recuperare tutti i posti di lavoro persi – si stima nell’ordine delle 1,7 milioni di unità – prevedendo numerosi incentivi destinati a tutti i settori economici.
Coronavirus, l’economia del Kenya cresce nonostante l’epidemia
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Il programma si articola in otto punti di intervento. Tra essi sono previsti 30 milioni di dollari per offrire garanzie al credito alle piccole e medie imprese e 100 milioni di dollari per finanziare interventi volti a ridurre la disoccupazione giovanile. Per garantire una crescita di lungo periodo è importante investire anche in infrastrutture: 1,72 miliardi di dollari verranno destinati alla costruzione di strade, ferrovie e porti e altri 4,97 miliardi di dollari saranno spesi per costruire nuove scuole e assumere 10mila insegnanti.
Il calo della crescita ha creato anche problemi di liquidità alle aziende, per tale motivo la manovra prevede 100 milioni di dollari per rimborsare le imposte sul valore aggiunto e compensare debiti che lo Stato vanta nei confronti delle imprese, mentre 1,11 miliardi di dollari saranno spesi per la sanità. Altri 6 milioni sono destinati alla manifattura locali, tra cui spiccano gli incentivi per l’acquisto di veicoli prodotti in Kenya .
Altri interventi prevedono 30 milioni di dollari per aiutare gli agricoltori, mentre è stato lanciato un programma per incentivare il turismo che ha temporaneamente sospeso tasse e imposte (come quelle aeroportuali) a carico degli utenti che giungono nel Paese, oltre ad una campagna creata ad hoc per promuovere le destinazioni locali e garantire finanziamenti agevolati alle strutture alberghiere.
Giuseppe De Santis